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Rubiales colpito da lancio di uova mentre presenta un libro, preso l’aggressore: è suo zio

Durante la presentazione del suo libro, lo zio di Luis Rubiales ha lanciato alcune uova contro il nipote, gridando “mascalzone!”. Caos in diretta!

E’ tornato “protagonista” in pubblico dopo quanto accaduto in Australia e Nuova Zelanda durante i Mondiali di Calcio Femminili. Un uomo ha lanciato tre uova all’ex presidente della federazione spagnola, prima di essere fermato dalla sicurezza e portato via.

Luis Rubiales attaccato dallo zio: caos durante la presentazione del libro (Screen X)

 

Lo zio di Rubiales si prende la scena alla presentazione del libro

Madrid, Spagna: Luis Rubiales ha presentato il suo libro “Matar a Rubiales“. Mentre parlava sul palco, un uomo seduto tra la folla gli ha lanciato delle uova. La situazione è sfuggita di mano con l’ex numero uno della Federazione Spagnola che con aria minacciosa si è diretto verso l’uomo.

Il colpevole? Suo zio, il fratello del padre. “Per fortuna mi hanno fermato. Non so se avesse un’arma o qualcosa del genere. Ho visto una donna incinta con due bambini piccoli ed è a loro che ho pensato. Se l’avessi afferrato, ora staremmo qui a parlare di una situazione molto diversa. Ero terrorizzato, non mi importa se mi lanciano delle uova”.

Chi è l’ex presidente della Spagna

Ex calciatore, ha giocato come difensore dal 1991 al 2009, e, recentemente, è stato anche presidente dell’Associazione dei calciatori spagnoli: 53 presenze ne la Liga in oltre tre stagioni, fu soprannominato Pundonor, ed è cresciuto nei Settori Giovanili di Valencia e Atletico Madrid. Ha giocato in alcune squadre iberiche come Alicante, Xerez e Levante, prima dell’incarico federale. Due anni fa fu coinvolto nel cosiddetto ‘Caso Rubiales‘.


Dopo la finale del campionato mondiale femminile durante la cerimonia di premiazione della Spagna, ha baciato a stampo e senza consenso, la calciatrice Jennifer Hermoso, capitano della Roja. Dopo essere stato temporaneamente sospeso dall’incarico, annunciò le proprie dimissioni. Inoltre fu condannato al pagamento di una multa di 10.800 euro (20 euro al giorno per 18 mesi) per il reato di aggressione sessuale.

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