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Perinetti, il libro sulla figlia commuove. De Zerbi parole toccanti

Il dirigente Giorgio Perinetti è intervenuto a margine dell’evento di presentazione del libro “Quello che non ho visto arrivare” dedicato alla figlia Emanuela, deceduta per l’anoressia. Il commento di Perinetti ai giornalisti presenti, tra i quali il nostro inviato: “Non facile. Ho voluto però che fosse un racconto nudo e crudo, per rendere l’idea di cosa sia un disagio così grande per un genitore, nel cercare una soluzione che non c’era”.

Perinetti e il libro sulla figlia

Giorgio Perinetti entra nel dettaglio del suo libro: “L’importante però è il messaggio lanciato mia figlia negli ultimi giorni. Dopo aver sempre negato la necessità di una cura, ha cercato di sopravvivere, si è attaccata alla vita. Forse con questo messaggio possiamo migliorare qualcuno, se si salva anche solo un’altra persona abbiamo fatto la cosa giusta”.

Il mondo del calcio gli è stato vicino: “Sono grato a tutto il mondo del calcio che mi ha sempre manifestato solidarietà. Il mio intento comunque è quello di sperare di essere utile, dare il mio contributo, dare forza alle associazioni che si occupano di questo problema. Portando un minimo messaggio di speranza”, ha detto Perinetti, aggiungendo: “Compio 50 anni di calcio: evidentemente li ho spesi in maniera corretta, altrimenti non avrei tante persone vicino in questo momento. Quando ci si comporta in maniera corretta la gente ti rimane vicino. Aggiungo: tantissimi sono qui per ricordare Emanuela. Ha dato tanto per il calcio e questo mi fa doppiamente piacere”.

De Zerbi, il messaggio commuove

Era presente all’evento anche Roberto De Zerbi, allenatore del Marsiglia, che ha parlato così: “Purtroppo non conoscevo Emanuela, ma conosco il padre, Giorgio Perinetti, è stata una storia che mi ha colpito molto. Una storia che mi ha colpito molto, gli avevo promesso che ci sarei stato oggi. Sono da un lato contento per il fatto che ascoltare queste cose ti spinge a fermarti a pensare come uomo, padre e figlio”.

 

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Ancora De Zerbi che si sofferma sull’importanza della famiglia: “Prima vengono i figli, non sai mai come essere un buon padre. Si vuole sbagliare il meno possibile. Poi come allenatore anche con i giocatori, anche loro sono molto giovani. La persona viene sempre prima dell’allenatore e del calciatore. Sono giornate che ti rimangono dentro”.

Interpellato dai colleghi presenti, De Zerbi ha parlato anche del Marsiglia: “La squadra è forte, anche noi come tante soffriamo il numero di infortuni. Il numero di partite in calendario è pazzo, folle. Questo è il calcio dei nostri giorni, si deve andare avanti. Chiaramente il PSG è avanti a tutti, rimane sempre forte, ma cerchiamo di sgomitare per prendere spazio, ancora di più dell’anno scorso”.

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