Ennesima scossa nell’Argentina calcistica. Con una clamorosa decisione Juan Sebastian Veron, presidente dell’Estudiantes ed ex stella del calcio mondiale, è stato squalificato dalla Federazione per sei mesi dopo un gesto di protesta diventato caso nazionale.
La notizia ha fatto rapidamente il giro del Paese e non solo, perché Veron non è un dirigente qualunque. Il suo nome evoca una delle carriere più prestigiose del calcio sudamericano e internazionale: Sampdoria, Parma, Lazio, Inter, Manchester United, Chelsea e un ruolo di primo piano nella nazionale argentina. Oggi, da presidente dell’Estudiantes, rappresenta una figura influente, capace di muovere opinioni e tifoserie.
Il provvedimento disciplinare adottato dall’AFA (Asociación del Fútbol Argentino) lo colpisce duramente: per sei mesi gli sarà impedito di ricoprire qualsiasi funzione istituzionale nel club. Una penalizzazione senza precedenti negli ultimi anni, simbolo della tensione estrema che sta attraversando il calcio argentino.

L’antefatto della squalifica di Veron
Tutto nasce dalla controversa decisione della Federazione argentina di proclamare il Rosario Central campione nazionale sulla base della somma dei punti ottenuti nel 2025 tra Torneo di Apertura e Clausura. Una scelta inattesa, perché l’Argentina non aveva mai previsto un riconoscimento aggiuntivo oltre ai titoli tradizionali e al Trofeo de los Campeones. Rosario Central, guidato dal simbolo Angel Di María, si è visto così assegnare un premio che molti club hanno ritenuto forzato e politicamente orientato.
L’Estudiantes è stato il più duro nella critica, accusando il presidente federale Claudio Tapia di aver imposto un riconoscimento privo di logica sportiva. E la contestazione è esplosa simbolicamente il 23 novembre, durante la gara proprio contro il Rosario Central.
La protesta dell’Estudiantes di Verón
Il gesto contestato ai biancorossi è stato un vero schiaffo istituzionale. Veron avrebbe ordinato a staff e giocatori di eseguire sì il tradizionale pasillo de honor dedicato ai vincitori, ma voltando le spalle agli avversari mentre sfilavano. Una protesta plateale e giudicata irrispettosa, benché sostenuta dalla maggioranza dei tifosi dell’Estudiantes.
La squalifica
La risposta dell’AFA non si è fatta attendere: oltre ai sei mesi di stop per Veron, squalifica di tre mesi dal ruolo di capitano per Santiago Núñez e due giornate di fermo per i giocatori coinvolti.
La vicenda ha polarizzato l’opinione pubblica. Molti vedono nella punizione un tentativo di zittire le critiche verso la Federazione, altri condannano l’atteggiamento di Veron, ritenuto antitetico ai valori sportivi. Una cosa però è certa: il caso non si chiude qui. In Argentina, la battaglia tra club e istituzioni calcistiche si annuncia ancora lunga e infuocata.






