Tra Ducati e Marquez il feeling è sbocciato praticamente subito. Il cambio di regolamento nel 2027 però, rischia di cambiare le carte in tavola.
Il Mondiale MotoGP 2025 ha consegnato agli archivi una stagione apparentemente lineare nei risultati, ma molto più complessa nelle letture. Il titolo conquistato da Marc Marquez ha certificato la superiorità tecnica e competitiva della Ducati, capace di imporsi con continuità lungo l’arco del campionato e di gestire anche i momenti di pressione provenienti dagli avversari. Il nove volte iridato ha sfruttato al massimo il potenziale della Desmosedici, costruendo il successo su una combinazione di esperienza, lucidità e capacità di adattamento, soprattutto nelle fasi decisive del calendario. Accanto a questo dominio, però, il 2025 ha mostrato anche l’altra faccia della medaglia. Francesco Bagnaia, chiamato a confermarsi dopo le stagioni precedenti, ha vissuto un’annata più tormentata del previsto. Le difficoltà di feeling con la moto, in particolare sull’avantreno, hanno inciso sulla sua continuità e ne hanno limitato la capacità di inserirsi realmente nella lotta iridata.

Il confronto interno, mai esplicitamente conflittuale ma costante, ha finito per evidenziare una gerarchia tecnica chiara, con Marquez in grado di estrarre il massimo dalla stessa base meccanica che ha invece messo in difficoltà altri piloti ufficiali. Il Mondiale 2025, in questo senso, è stato anche un banco di prova per la struttura Ducati. La Casa di Borgo Panigale ha vinto, ma ha compreso che il vantaggio accumulato non è intoccabile. Aprilia e KTM, soprattutto nella seconda metà della stagione, hanno ridotto il divario, mentre il paddock guarda già con attenzione al futuro, consapevole che il vero spartiacque non sarà il 2026, ma il 2027.
Cambio regolamento, il bivio del 2027: Marquez alla Honda?
È proprio in quest’ottica che vanno lette le voci sul futuro di Marc Marquez. L’avvicinarsi del 2027, anno in cui entrerà in vigore il nuovo regolamento MotoGP, ha riacceso speculazioni su un possibile ritorno alla Honda, la Casa con cui il pilota spagnolo ha scritto alcune delle pagine più importanti della sua carriera. Riduzione della cilindrata a 850cc, eliminazione degli abbassatori, aerodinamica fortemente limitata e passaggio agli pneumatici Pirelli rappresentano una rivoluzione tecnica senza precedenti recenti. In uno scenario del genere, nessun costruttore può presentarsi con certezze assolute. Il nome di Marquez, inevitabilmente, è diventato centrale in queste discussioni. La sua storia con Honda, fatta di titoli e dominio, ha alimentato ipotesi suggestive, ma è stato lo stesso campione spagnolo a riportare il discorso su binari più realistici. Intervistato da AS.com, Marquez ha chiarito la propria posizione, smentendo qualsiasi decisione già presa e sottolineando la complessità del momento che il motociclismo sta per vivere.

Alla fine sono in Ducati, ho la moto migliore e sono nella squadra migliore – ha spiegato il numero 93, mettendo subito un punto fermo sul presente. Poi lo sguardo si è spostato sul futuro: “Questo sarà il mercato più complesso di tutta la mia carriera MotoGP, perché fino ad ora non avevano mai cambiato le regole in modo così profondo”. Parole che fotografano perfettamente il contesto di incertezza che accompagnerà tutti i top rider nei prossimi mesi. Marquez ha poi aggiunto un concetto chiave, destinato a pesare nelle scelte del 2027: “Ora è difficile sapere quale sarà la moto migliore o quale sarà il progetto migliore per te. Nessuno può prometterti quale sarà la moto migliore, devi seguire il tuo istinto”. Una frase che suona come una smentita netta a qualsiasi accordo già scritto, ma anche come un avvertimento al paddock: il futuro non sarà deciso solo dai risultati del presente.






