La tremenda notizia sconvolge il mondo dello sport italiano e tutti i suoi numerosi tifosi. Da un momento all’altro, ci troviamo orfani di un grande campione.
Un altro lutto sconvolge il mondo dello sport mondiale: benché il 2025 si avvii ormai verso la sua conclusione dopo una lunga serie di notizie di questo tipo che hanno spesso affollato la cronaca, sembra che l’elenco di grandi campioni che dovremo rimpiangere non si sia ancora concluso. Questa volta, è proprio un atleta italiano che ci ha purtroppo lasciato.

Gli sport più popolari nel nostro paese sono sicuramente il calcio, gli sport invernali come lo Sci e negli ultimi anni, anche tennis e pallavolo che – complici i trionfi alla Coppa Davis e ai Mondiali Maschile e Femminile – hanno issato a livelli mai visti prima anche la popolarità di queste grandi discipline sportive. C’è però un’altra specialità in cui noi italiani, vuoi per la nostra posizione territoriale vuoi per una stirpe di campioni veri, siamo molto ferrati.
Si tratta del ciclismo, uno sport intenso e faticoso, dove non premia solo il puro talento ma servono dedizione, costanza e molta forza mentale per arrivare alla meta prima degli altri uomini o donne che ci seguono come avversari, anche loro combattendo una personale lotta psicologica per tenere botta quando la fatica si fa sentire e l’acido lattico nelle gambe aumenta.
Tragedia nel ciclismo italiano: muore una leggenda
Purtroppo se n’è andato in queste ore proprio un pezzo storico del ciclismo italiano: Michele Dancelli, ex atleta professionista di questo sport bellissimo nato nel 1942 si è spento in queste ore, lasciando un vuoto praticamente impossibile da colmare nei suoi fans, certo, ma in tutto il mondo dello sport italiano che oggi, ricorda ancora una volta le sue imprese.

Definito “il sognatore nomade” dalla stampa Dancelli ha corso sia nelle competizioni nazionali che internazionali con la maglia tricolore addosso. Tra i suoi risultati migliori in carriera il Bronzo con la Nazionale italiana a Imola nel 1968 ed a Zolder l’anno successivo. Memorabile anche il trionfo a Sanremo, dove vinse la Milano Sanremo interrompendo un digiuno che, all’alba del 1970, durava da 17 anni per noi italiani.
Ritiratosi dallo sport professionistico alla fine degli anni 70 Dancelli aveva iniziato subito ad occuparsi di escursioni private nei meravigliosi paesaggi italiani, rigorosamente inforcando una bicicletta. Si è spento oggi, ad 83 anni, lasciando un enorme eredità da cui chi vuole cimentarsi in questo sport non può certo prescindere.






