Juventus sul banco degli imputati: arrivano le accuse di un ex allenatore

Juventus sul banco degli imputati: arrivano le accuse di un ex allenatore. Nel mirino il comportamento della dirigenza bianconera

Pavel Nedved (Getty Images)

La Juventus finisce sul banco degli imputati. Il club bianconero, alle prese in questo periodo con le operazioni di mercato volte a rinforzare la rosa in vista della prossima stagione, deve incassare una serie di accuse e critiche non proprio velate da un suo ex allenatore. E così, mentre il nuovo direttore sportivo Federico Cherubini è impegnato a portare avanti le trattative seguendo per filo e per segno le indicazioni di Massimiliano Allegri, il resto della dirigenza bianconera deve rintuzzare gli attacchi che arrivano dal tecnico con cui Chiellini e compagni hanno conquistato il nono scudetto consecutivo.

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Dopo un lungo periodo di silenzio è tornato a parlare Maurizio Sarri. L’allenatore di Figline Valdarno, terminato l’anno sabbatico dopo l’addio alla Juventus, ha scelto di ripartire dalla panchina della Lazio. Ma prima di voltare definitivamente pagina, sfruttando un’intervista ad hoc rilasciata al giornalista Alfredo Pedullà, Sarri ha voluto togliersi qualche sassolino dalla scarpa: “Il mio rapporto con la Juventus? Non è vero che sono venuto alle mani con Nedved, ma non mi è piaciuto affatto il modo in cui si sono comportati con me. Ho visto che a maggio hanno festeggiato il quarto posto, mentre hanno dato per scontato lo scudetto che ho vinto io. Sembravano quasi dispiaciuti per aver conquistato il nono scudetto consecutivo“.

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Maurizio Sarri (Getty Images)

Juventus, Sarri ammette le difficoltà nel rapporto con CR7: “Non è facile da gestire”

Tante conferme sul rapporto difficile con la Juventus e non solo. Per Maurizio Sarri, la gestione di un fuoriclasse come Cristiano Ronaldo non è stata proprio una passeggiata di salute: “Lui è una multinazionale che cammina: tra social, marchi pubblicitari e il resto è a tutti gli effetti un’azienda. Cristiano è un grandissimo giocatore ma è un individualista, non è stato semplice allenare uno così“.

 

 

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