FIGC, l’Italia vuole di nuovo gli Europei: l’annuncio di Gravina

L’Italia si candiderà per ospitare una delle prossime edizioni degli Europei. Il presidente della FIGC Gravina lo ha annunciato oggi

La Nazionale Italiana si è ritrovata in questi giorni a Coverciano dove, agli ordini del tecnico Roberto Mancini, si sta svolgendo uno stage dove verranno testati e valutati alcuni giocatori da inserire (o meno) nella rosa dei convocati per marzo quando gli azzurri dovranno tentare di ottenere la qualificazione ai prossimi Mondiali.

Gravina
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Nonostante le difficoltà dell’ultimo periodo non va però dimenticato che la nostra Nazionale, soltanto a luglio dello scorso anno, è riuscita a vincere gli Europei. Un trofeo che, per un movimento che vanta 4 titoli mondiali, mancava da troppo tempo. L’ultima edizione è stata anche la prima “itinerante”, con gli azzurri che durante il girone sono stati spinti dal pubblico dell’Olimpico.

Ora i vertici della FIGC stanno pensando di organizzare di nuovo una competizione nel nostro Paese ed è per questo che avanzeranno la candidatura dell’Italia per ospitare il campionato europeo del 2028 o, nella peggiore delle ipotesi, nel 2032.

FIGC, Gravina vuole gli Europei in Italia: a marzo la candidatura

Italia agli Europei
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A dare la notizia ai media ci ha pensato lo stesso Gravina che, nella conferenza stampa successiva al consiglio federale di oggi in via Allegri, ha spiegato:

“Lo step decisivo per l’Europeo del 2028 è marzo. Prima dell’Esecutivo Uefa del 20 marzo presenteremo la nostra candidatura, che è aperta anche al 2032. Valuteremo una delle due opzioni”.

Il presidente della FIGC ha aggiunto che nel nostro Paese c’è grande aria di rinnovamento e che a breve sorgeranno dei nuovi impianti a Firenze, Cagliari, Bologna e Bari.

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Gravina ha detto la sua anche in merito all’ipotesi di un mondiale ogni due anni, idea di cui non sembra essere entusiasta: “Mi attengo ai numeri del Comitato Esecutivo della Uefa, che ritengono sia un danno irreparabile per il mondo del calcio. Capisco il concetto di solidarietà ma si può garantire in altri modi senza intaccare il valore delle competizioni”.

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