Pelé, un altro ricovero: ancora preoccupazione sulle sue condizioni

Ancora un ricovero in ospedale alla clinica Albert Einstein di San Paolo per Pelé

“Ricovero non programmato” dice il bollettino della clinica Albert Einstein di San Paolo dove Pelé è di nuovo entrato ieri da degente. Ma in condizioni non gravi.

Pelé
Pelé in una delle sue ultime uscite pubbliche per l’inaugurazione della sua accademia (Foto ANSA)

Pelé, operato in estate per l’asportazione di un tumore al colon che lo aveva costretto in ospedale per tre settimane, sarebbe in buone condizioni. Ma non è dato sapere quanto dovrà ancora restare ricoverato.

Le condizioni di Pelé

O’Rei in teoria aveva in programma un nuovo ricovero a maggio, il terzo dopo l’intervento tra controlli e altre sessioni di chemioterapia. L’ultimo, a febbraio, era stato più lungo del previsto a causa di una fastidiosa infezione alle vie urinarie. Pelé era tornato a casa un po’ debilitato e affaticato. Ma in condizioni discrete.

Nuovi controlli e monitoraggi

Stando alle informazioni ufficiali rese note dalla clinica dove Pelé è seguito ormai da diverso tempo a causa dei suoi numerosi problemi clinici, le condizioni del fuoriclasse non sarebbero grave. Pelé non è ricoverato in terapia intensiva. Sarà sottoposto a una serie di controlli e di valutazioni mediche. Il ricovero è stato richiesto dal medico curante di Pelé subito dopo Pasqua, lunedì.

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Una immagine social di Pelé con la numero 10, una delle ultime pubblicate da O’ Rei (Foto ANSA)

Ad accompagnarlo il suo segretario e il suo storico agente. La famiglia del tre volte campione del mondo, idolo del Santos e della seleçao brasileira, è informata e in contatto continuo con i medici.

Il quadro clinico complessivo di O’Rei non è certo dei migliori. Il fuoriclasse ha avuto negli ultimi anni problemi cardiaci, una brutta lesione al bacino che lo ha costretto alle stampelle per diversi mesi e ulteriori problemi respiratori fino alla diagnosi di un tumore. Inizialmente si era parlato di una forma tumorale al colon, asportata chirurgicamente. In un secondo momento si era sparsa la voce di una forma più grave e aggressiva di cancro che tuttavia non è mai stata confermata né dal fuoriclasse né dai suoi familiari.

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