Michael Schumacher trema, sta per succedere davvero: l’hanno messo nel mirino. I fan del campione tedesco non sono affatto contenti
Non sono soltanto i tantissimi record che ha riscritto durante la sua carriera a far entrare Michael Schumacher direttamente nell’olimpo dei più grandi di sempre. Ma è indubbio che il campione tedesco anche per questo abbia impresso un marchio fortissimo sulla storia della Formula 1. 
Dopo il suo ritiro i numeri sono scolpiti nella storia, solo Lewis Hamilton ha stato capace di eguagliarlo ma finora non di superarlo con sette titolo Mondiali. Però ci sono anche altri primati che il tedesco continua ad avere e che i suoi tifosi custodiscono con gioia. Sono la sua eredità, soprattutto adesso che per i motivi legati alle sue condizioni di salute non può pensare di farsi vedere in pubblico.
Ora però Schumacher trema e con lui i suoi fan. Perché c’è il rischio che prima di novembre, quando anche la stagione 2022 andrà in archivio, uno dei suoi record più belli sia eguagliato oppure anche battuto. Chi lo minaccia ha un nome e un cognome, quelli di Max Verstappen.
Michael Schumacher trema, sta per succedere davvero: Verstappen può batterlo
Il campione olandese non era partito bene in stagione, con una Ferrari scatenata a metterlo in crisi e un a Red Bull che nelle prime due gare lo aveva tradito due volte. Da maggio in poi però ha ingranato una marcia diversa, al pari della squadra, e finora ha fatto il vuoto come dimostrano gli 80 punti di vantaggio su Leclerc.
Non è finita, ma ora tutti quelli che hanno Schumi nel cuore (non necessariamente i ferraristi) devono tifargli contro. Perché Michael Schumacher e Sebastian Vettel detengono insieme il primato di vittorie in una singola stagione, fissato a 13. Nel 2004, anno del suo ultimo titolo con la Ferrari, Michael vinse 12 dei primi 13 Gran Premi e alla fine furono 13 su 18. Stessa cifra per Seb nel 2013 con la Red Bull. 
In questa stagione Verstappen è arrivato a 8 e quindi glie ne mancano 5 (in nove gare) almeno per pareggiare il record. Non è da questi particolari che si giudica un pilota, come direbbe De Gregori, ma tutti tengono molto anche ai numeri.
