Addio ad un campione, lo sport italiano è più povero: altro colpo di scena

Addio ad un campione, lo sport italiano è più povero: nuovo colpo di scena. Il 2023 comincia con una notizia sconvolgente per i tifosi

Tutte le stagioni dello sport che cominciano portano novità, tra atleti che si affacciano al mondo dei professionismo e altri che invece arrivano alla fine della carriera. Però c’è differenza anche in chi dice addio all’agonismo ed è dettata dall’età e dalle prospettive.

Addio ad un campione
Addio ad un campione, lo sport italiano è più povero: colpo di scena in arrivo (Sportitalia.it)

Nessuno poteva immaginare, ad esempio, che Nico Rosberg staccasse la spina con la Formula 1 subito dopo aver vinto il Mondiale con la Mercedes battendo Lewis Hamilton. Molti invece immaginavano che Roger Federer entro la fine del 2022 avrebbe detto basta con il tennis giocato, perché anche nella sua immensità i problemi fisici erano diventati troppi.

E poi ci sono quelli che hanno detto basta, ma in realtà ci hanno ripensato. Uno dei casi più clamorosi è senza dubbio quello di Michael Jordan che, scosso dalla tragica morte del padre, aveva detto basta con la NBA per dedicarsi al baseball, ma poi era tornato. O come Tom Dumoulin, vincitore di un Giro d’Italia, che ha detto basta con la bici salvo ripensarci una volta e poi pochi mesi fa smettere in verità per sempre.

Addio ad un campione, lo sport italiano è più povero: ecco cosa può succedere

Dumoulin ha smesso a 32 anni, un’età considerata in realtà ancora molto giovane nel ciclismo moderno. Classe ’90, esattamente come Fabio Aru che l’ha preceduto in realtà di un anno bella scelta perché lo scalatore sardo che ha fatto sognare molti tifosi italiani ha passato tutto il 2022 senza toccare la bici da corsa.

Certo, continua ad allenarsi ma si gode anche la sua compagna Valentina e le due figlie, perché nel frattempo accanto a Ginevra è arrivata anche Ludovica. Una scelta di vita, quella del suo ritiro, perché tutti i problemi fisici accusati negli ultimi anno gli avevano tolto la voglia di pedale e la possibilità di farlo ad altissimi livelli come era abituato.

Non si vince una Vuelta, come aveva fatto lui in maglia Astana nel 2015, per caso. Nemmeno tre tappe al Giro d’Italia, tutte con arrivo in salita, e quella a La Planche des Belles Filles al Tour che lo aveva anche proiettato in maglia gialla. Pagine bellissime di una storia che per qualcuno è finita troppo presto.

Ma lui, intervistato da OaSport, almeno per ora non sembra pentito: “Seguo con piacere le gare, ogni tanto ci sono dei momenti dove provo un po’ di nostalgia. Sono stato a Montecarlo per BEKING Monaco ed ero in mezzo a tutti i miei ex colleghi e quindi ho rivissuto un po’ i vari momenti: è stato bello, sto bene così. Però mai dire mai”.

Fabio Aru
Fabio Aru è fermo dalla fine del 2021 (Sportitalia.it)

Lo ha detto sorridendo, ma lo ha detto anche se il ciclismo sta andando avanti e i rivali per i Grandi Giri oltre che le Classiche, oggi hanno i nomi di Tadej Pogacar, Jonas Vingegaard, Remco Evenepoel e Wout Van Aert, tutti abbondantemente sotto i trent’anni.

Tutti stranieri, perché il ciclismo italiano sta vivendo un momento di rottura prolungata che il suo ritiro e quello di Vincenzo Nibali adesso hanno ancora più ampliato. Il futuro? Per le Classiche mi piace Andrea Bagioli, ha un buonissimo talento e può crescere molto. E anche Andrea Piccolo può far bene”.

Addio ad un campione, ufficiale anche il ritiro di Sacha Modolo: ha vinto anche due tappe al Giro

Adesso però è ufficiale anche un altro ritiro nel mondo del ciclismo italiano. Sacha Modolo a 35 anni ha deciso si dire basta con le corse, anche perché la Bardiani-CSF con cui ha corso nel 2022 non gli ha rinnovato ilo contratto e alla sua sua età per un velocista puro è difficile trovare un buon ingaggio.

“Con la fine del 2022 finisce anche la mia carriera ciclistica, un viaggio lungo 28 anni. È stato bello e mi mancherai….”, ha scritto postando la foto di una sua vittoria. In effetti lo sprinter trevigiano nei suoi anni belli ha vinto molto e anche bene. Passato professionista con la Colnago CSF Inox nel 2010, era arrivato nel WorldTour nel 2014 in maglia Lampre – Merida. Poi è stato anche con con EF Pro Cycling e Alpecin – Fenix.

Sacha Modolo
Sacha Modolo (Sportitalia.it)

In tutto 47 successi, tra i quali le due tappe al Giro d’Italia 2015, quelle di Jesolo e Lugano. La sua ultima vittoria risale al 2021, una tappa al Giro del Lussemburgo.

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