ESCLUSIVA SI Messi out, l’ex vice di Sabella: “Il Mondiale non si cancella”

Agli ottavi di finale di Champions League, il Psg di Messi, Mbappé e Neymar (fuori per un grave infortunio) deve già tornare a casa, sconfitto due volte nel doppio confronto con il Bayern Monaco. Non un sorteggio fortunato quello dei parigini, che però non giustifica il fallimento di un progetto costruito a suon di milioni e di grandi acquisti.

Fra i tanti giocatori che escono prematuramente da questa edizione della massima competizione europea per club, spicca ovviamente  il protagonista assoluto dell'ultimo Mondiale: Messi. Tornano le critiche per lui e inevitabilmente il tema su quale potrà essere il suo futuro, quando scadrà il suo contratto il prossimo giugno. 

Ai microfoni di SPORTITALIA è intervenuto Claudio Gugnali, amico della Pulce, con il quale ha condiviso molti anni di Seleccion: al Mondiale 2014 Gugnali era l'assistente dell'allora c.t., il compianto Alejandro Sabella.

Messi fuori dalla Champions. Al Psg hanno sbagliato qualcosa nella gestione di campioni eccezionali?

"Non ho parlato con Leo del suo presente a Parigi. Ieri purtroppo il Psg è uscito dalla Champions e lui sarà deluso per questo. Ma voglio ricordare la gioia immensa che ha vissuto con la Selecciòn solo poco tempo fa, diventando campione del Mondo. Una soddisfazione che nessuno meritava più di lui. In questo momento non felice, nel fondo del suo animo rimane la gioia per il grande traguardo raggiunto in Qatar, che niente potrà oscurare".

Dopo quanto successo a Rosario, pensa che sia diventato impossibile per Messi pensare ad un ritorno in Argentina, in estate?

"L'Argentina in generale e Rosario in particolare, non sono nella condizione di riaccogliere Leo e di dargli la tranquillità di cui gode ora che è in Europa a giocare. I suoi figli, sua moglie… Io come argentino ed ancora di più come amico che gli vuole bene non sarei contento di vederlo tornare, per lo meno in queste condizioni".

Nel 2014 c'era anche lei con la Selecciòn che arrivò seconda al Mondiale in Brasile. 

"Avremmo meritato di vincere già allora, Messi venne eletto miglior giocatore di quell'edizione e giocammo bene fino alla fine. Il destino non volle farci vincere. A gioire fu la Germania, andò così e basta, nonostante quanto di buono riuscimmo a fare".

Quella sconfitta però, fu anche l'"inizio", diciamo così, della vittoria in Qatar, non trova?

"Sì. Di quella sera ricordo uno spogliatoio triste, vidi molti giocatori piangere. Però anche la tranquillità di aver dato tutto, di aver fatto un gran Mondiale, essendo superiori alla Germania che fu campione del Mondo. Quello che successe al Maracanà fu la molla decisiva per la vittoria in questa edizione. Leo e Di Maria ne hanno parlato: hanno ottenuto la meritata rivincita, entrando per sempre nella storia".

Che ne pensa di quanto sta facendo Lautaro in questo 2023?

"Lautaro dopo il Mondiale è tornato carico e sta attraversando un grande momento all'Inter. Questo nonostante il fatto che abbia giocato meno di quanto ci si aspettasse in Qatar, dato che era arrivato come punta di riferimento della squadra di Scaloni. E' in un momento di forma eccezionale". 

E si nota una crescita nella sua leadership. Lo farebbe capitano dell'Inter?

"Io sì, certamente: da qui ai prossimi anni lo farei capitano dei nerazzurri perché ha le qualità giuste per farlo. Ma credo che sia una decisione che spetti innanzitutto all'allenatore, che assieme al gruppo ed ai dirigenti dovrà decidere a chi affidare la fascia".

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