Tutta una serie di pensieri profondissimi che iniziano con “io”.
Io a inizio stagione avevo pronosticato il Napoli boh, forse al quarto posto. Pensa te che cazzata. Questi signori qui hanno vinto il titolo a novembre, altro che “il gol decisivo di Raspadori”. Giacomino lo ha fatto bellissimo, ma la verità è che quest’anno non c’è stata gara. “Vedrete che a gennaio cambieranno gli equilibri”, si diceva. Era solo una timida speranza degli inseguitori basata sul nulla. Complimenti Napoli, goditela. E buttiamo nell’indifferenziata la mia “griglia di partenza”, per cortesia.
Io a inizio stagione non avrei mai immaginato di vedere Milan e Inter in una semifinale di Champions. Gli ottavi di finale mi parevano già un trionfo. E invece sono lì, se la giocano, “vedono” Istanbul. Una godrà moltissimo, l’altra decisamente meno, ma Pioli e Inzaghi meritano ben più applausi dei pochi che si sono presi fino a questo momento. Chissà quando avremo la fortuna di ritrovare un’italiana nella semifinale del coppone. “Sì ma il quarto posto…”. Il quarto posto è importante, ma solo un ragioniere può fare a cambio con quello che Milano vivrà il 10 e 16 maggio. Brividi. E complimenti a lor signori.
Io credo che presto sentiremo dire “Inter e Milan hanno fatto il record di incassi!”. È normale “con quelle due partite lì”. Ecco, magari evitiamo di esaltare i numeri che verranno, in fondo a parità di spettatori il club migliore non è quello che incassa di più.
Io ho apprezzato molto il gesto di Gravina. “Eh, tifi Inter, ti credo”. E potete pensarla come volete ma qui non si tratta di “tifo”, semmai di buonsenso. Gravina ha preso una decisione inedita, che rischia di comportargli guai futuri, ma la “grazia” (brutto termine) a Lukaku era doverosa, anche solo per dare una risposta concreta al mondo del calcio che ci stava osservando. Ora bisogna fare un passo avanti: evitare che certe risposte siano solo conseguenza di gesti come quello dell’attaccante. Il razzismo non deve essere il problema di uno, ma di tutti. Impariamo a fermarci, impariamo a condannare i colpevoli anche nei casi Kostic, Stankovic e in tutti gli altri, mortifichiamo il fesso di turno anche se tifa per la nostra stessa squadra, rendiamo i nostri stadi posti migliori. Sembrano slogan del cazzo, ma è realmente ora di isolare chi non dispone della quantità minima di neuroni per stare in mezzo agli altri.
Io ho apprezzato molto anche il risultato della collaborazione tra Digos e Juventus. Finalmente si evita di fare un’indecente giustizia sommaria (“chiudiamo tutta la curva!”) e si vanno a pescare i diretti responsabili. Merito del sistema di telecamere presente all’Allianz che tutti i club dovrebbero avere. Costa qualche centinaio di migliaia di euro, poca roba per le nostre società. Se ancora non riusciamo a svegliarci in ottica “nuovi stadi”, quantomeno facciamo qualcosa perché siano a prova di fessi.
Io credo che la nostra Serie A abbia un problema che per una volta non deriva dal campo, ma dai tribunali. In una stagione in cui per una volta potremmo essere noi a dire agli altri “guardate come siamo belli noi italiani” ci tocca fare i conti con il “casino dell’asterisco”, quello che prima c’era e ora non c’è e chissà se tornerà. La Juventus è al terzo posto o più giù? La Lazio è a + 5 sul quinto posto o a +7? Le milanesi devono fare la corsa sulle romane e basta o sulle romane e pure la Juventus? Mistero. E questo mistero crea problemi non da poco, se è vero come è vero che sono tutti piuttosto indispettiti: i bianconeri che vorrebbero legittimamente sapere per quale obiettivo di classifica stanno combattendo, ma anche tutte le altre che non hanno certezze sulle rispettive posizioni. E quindi sì, è vero, la giustizia sportiva italiana non ci sta facendo una bella figura. Ed è altrettanto vero: per evitare questi casini basterebbe che tutti quanti gli interessati restassero nei limiti imposti dal regolamento.
Io credo che sia giusto abbracciare virtualmente Alino Diamanti nelle ore del suo addio al calcio giocato: ci hai fatto divertire.
Io credo che la notizia "Ronaldo-Georgina, è crisi! Lei spende troppi soldi, lui è stufo" non si possa leggere.
Io credo che al Tottenham dopo la risoluzione con Conte, le dimissioni di Paratici e l’esonero di Stellini ci penseranno due volte prima di puntare su un italiano. Decisamente.