Valencia-Real Madrid: Vinicius bersaglio per i razzisti

L’ennesima pagina nera per il mondo del calcio è stata scritta nella serata di ieri al Mestalla. La gioia per la salvezza sempre più vicina del Valencia è stata offuscata da un brusco finale che ha fatto passare in secondo piano l’1-0 rimediato contro il Real Madrid. In Liga è diventata consuetudine assistere ad atti razzisti, ma in quel di Valencia ieri è stato ampiamente oltrepassato il limite. Il protagonista nel mirino della tifoseria avversaria è stato Vinicius Junior, a lui sono stati rivolti continui insulti di carattere razziale che hanno infiammato gli animi in campo portando alla conseguente espulsione del giocatore a fine partita e alla critiche nel post gara avanzate da Ancelotti.

Bersaglio Vinicius, spettacolo orribile al Mestalla

La svolta negativa del match arriva superato il 70’ con Vinicius che dopo ripetuti insulti ricevuti, a partita in corso, si avvicina allo steward indicando un tifoso sugli spalti e richiedendone l’allontanamento. La gara viene sospesa dall’arbitro De Burgos per circa 10’.

Accade di tutto, il giocatore dei Blancos minaccia di non fare rientro in campo se quell’atmosfera ostile non si fosse placata. Con l’aiuto del direttore di gara e dello speaker che a più riprese alza i toni con la tifoseria si riprende il gioco. Ma la calma è solo un’illusione, il peggio arriva sul finale. L’estremo difensore del Valencia si scaglia contro Vinicius, Hugo Duro lo allontana tenendolo per il collo con il gomito e con modi tutt’altro che gentili. È a questo punto che la reazione del tesserato del Real diventa fallosa, in quanto si libera con una manata che gli costa l’espulsione. L’attaccante ospite lascia il campo mimando il segno del “due” come per indicare la retrocessione del Valencia in segunda.

Le dichiarazioni di Vinicius Junior e Ancelotti

A fine gara le dichiarazioni dell’atleta non lasciano spazio a fraintendimenti, in Liga bisogna intervenire nel modo più rapido possibile per arginare questo spettacolo impietoso che si sta diffondendo sempre maggiormente. “Non è la prima volta, nemmeno la seconda e neanche la terza che succede. Il razzismo è normale nella Liga. Il campionato che una volta apparteneva a Ronaldinho, Ronaldo e Messi oggi appartiene ai razzisti. Questo paese che mi ha accolto e che amo esporta all’estero l’immagine di un paese di razzisti. In Brasile la Spagna è percepita così”.

A rincarare la dose anche le parole di Ancelotti che a fine match si rifiuta di parlare di calcio giocato puntato l’attenzione essenzialmente su quanto accaduto: “”Quanto visto oggi non dovrebbe mai succedere in un campo da calcio: il pubblico gridava ‘scimmia’ a un nostro giocatore (Vinicius, ndr), c’è qualcosa che non va in Liga. L’ho lasciato in campo perché ritenevo che fosse una vittima, non di certo il colpevole, e il cartellino rosso che ha ricevuto non ha alcun senso.L’arbitro avrebbe dovuto interrompere la partita: un intero stadio ha rivolto insulti razzisti a un giocatore. Vinicius era ovviamente molto triste dopo la partita: non arrabbiato, triste. Tutto questo è inaccettabile”.

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