Milan: via Maldini, Cardinale dà il via alla rivoluzione

Cala il sipario sulla Serie A e si accendono i riflettori sul mercato estivo. Si inizia subito forte, a Casa Milan crolla la fortezza dei diavoli, via Maldini e Massara in dubbio, è rivoluzione.
Poche ore e il mondo del web è tappezzato di hashtag che riprendono un unico pensiero: “Giù le mani dal Milan”. Il verdetto, nell’aria già da settimane, arriva nella mattinata di ieri quando Cardinale e Maldini si sono confrontati a colloquio in hotel del centro.

Cosa ne è uscito? Un disastro verosimilmente già annunciato. Che i rapporti tra il numero uno dei RedBird e l’ex capitano fino ad adesso direttore tecnico, non fossero ottimi lo si sapeva da tempo ma adesso si è arrivati ai ferri corti e l’ufficialità è giunta nel pomeriggio.

Cosa ha portato Cardinale alla rottura con Maldini e Massara?

È doveroso riallacciare il nastro e fare un passo indietro, cosa ha portato Cardinale a prendere questa decisione? E qui bisogna fare delle riflessioni accurate perché questa domanda, di poco variata, ce la siamo posta anche lo scorso anno. Quando dopo l’impresa scudetto lo stesso direttore dell’area tecnica è stato clamorosamente tenuto sulle spine prima del rinnovo del contratto.

Un temporeggiare che già all’epoca faceva pensare a qualche tensione tra le parti, largamente ampliata con la sessione di mercato estiva rivelatasi alla lunga del tutto fallimentare.
Errare è umano e su questo non ci piove. Ma metti pure che il patron rossonero non ha mai nutrito grande simpatia per l’ex capitano e di riflesso per Ricky Massara, suo braccio destro, e ogni errore diventa imperdonabile.

I 35 milioni spesi per De Ketelaere rimangono uno dei punti fissi di questa discussione. Insieme poi ai flop Adli, Origi e il resto degli acquisti estivi.
Un legame viscerale tra i diavoli e Paolo Maldini che verosimilmente risulta quasi d’intralcio per l’imprenditore che fatica a digerire il ruolo da primadonna del dirigente.
Ciò che è certo è che questo terremoto, arrivato poco dopo meno di 24 ore dal triplice fischio che ha chiuso la stagione dei rossoneri, ha provocato non poco sgomento nei tifosi così come nello spogliatoio, adesso altamente disorientato.

Ripercussioni sullo spogliatoio per il Milan, Cardinale si affida a Furlani e Moncada

Pochi giorni fa il rinnovo con Leao, poi l’addio di Ibra e adesso la rottura rumorosa con Maldini e Massara. Una settimana appena e un turbinio di emozioni non indifferenti in Casa Milan, dove chiunque adesso si interroga sull’imminente futuro.
Le ripercussioni arriveranno inevitabilmente per Cardinale e il suo entourage, con i sostenitori che si movimentano via social e non solo a protezione di una bandiera simbolo dei diavoli. Maldini, e come detto di conseguenza Massara, rappresentano il Milan quello storico.

A storcere il muso sono anche diversi tesserati che esprimono in modo velato il proprio dissenso, da Leao a Maignan passando per Tonali e Theo Hernandez.
La chiave per il futuro Cardinale la ricerca in casa propria. Insomma, non con una vera e propria sostituzione quanto con una “promozione” per Giorgio Furlani già amministratore delegato e Geoffrey Moncada, responsabile scouting.

Il comunicato della società

In poche righe, in cui la freddezza tra le parti è palpabile, il club saluta e ringrazia Paolo Maldini. Di seguito la nota ufficiale:

AC Milan annuncia che Paolo Maldini conclude il suo incarico nel Club, con effetto dal 5 giugno 2023.

Lo ringraziamo per il suo contributo in questi anni, con il ritorno del Milan in Champions League e con la vittoria dello Scudetto nella stagione 2021/22.

Le sue responsabilità saranno assegnate a un gruppo di lavoro integrato che opererà in stretto contatto con il Coach della prima squadra, riportando direttamente all’Amministratore Delegato”. 

 

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