“LUCI A SAN SIRO” CON STARCASINÒ SPORT, DONADONI E ALBERTINI RIVIVONO IL LORO PASSATO CON LA MAGLIA DEL MILAN

Roberto Donadoni e Demetrio Albertini, ex calciatori che negli anni ’80 e ’90 hanno vinto in Italia, in Europa e nel mondo con la maglia rossonera, sono stati intervistati da Carlo Pellegatti nell’esclusivo Q&A di StarCasinò Sport, il sito di intrattenimento sportivo Official Partner di AC Milan.

I due campioni fanno parte di un capitolo leggendario della storia del Milan, quello dei primi anni di presidenza Berlusconi, durante i quali sono stati vinti diversi prestigiosi trofei a livello nazionale e internazionale. Le due Legend rossonere hanno ricordato i loro successi con profondo piacere: “Spero che i tifosi del Milan abbiano potuto godere di quel periodo e ci auguriamo di aver contribuito a dare loro delle soddisfazioni” – ha detto Donadoni – “È stata una parentesi più o meno lunga di un’attività che ci piaceva fare. Era il sogno che avevamo da ragazzini. Quando fai una cosa con tanta passione le cose vengono da sé”. “La forza della squadra era nella mentalità di ripartire ogni volta da 0-0, senza pensare a quello che era successo prima” – ha commentato Albertini riguardo il suo Milan degli Invincibili – “Già dal giorno dopo la partita, quando ci ritrovavamo al campo sportivo, si iniziava a lavorare per la settimana successiva. Questo ci ha permesso di avere una consapevolezza incredibile dei nostri mezzi”.

Con il quarto posto in classifica nella Serie A 2022/23, il Milan ha conquistato l’accesso alla Champions League della prossima stagione, competizione in cui il Club ha trionfato in ben sette occasioni. Carlo Pellegatti ha voluto ricordare una storica partita dei rossoneri nella massima competizione europea, in cui Donadoni è stato protagonista: la gara del 21 marzo 1990 contro i belgi del Malines in cui il centrocampista rossonero fu espulso disputando una delle sue migliori prestazioni della carriera. Il ricordo è ancora vivido nella memoria: “Era una partita importante e le sensazioni nei giorni che la precedevano erano notevoli. Quando fiuti quel tipo di atmosfera sai che non puoi sbagliare. Mi hanno maltrattato durante tutta la partita e questo mi ha portato alla reazione che ho avuto, sbagliata in qualsiasi caso. È stata una beffa perché poi non mi ha permesso di disputare la finale”. Vinta contro il Benfica, grazie alla forza di un collettivo passato alla storia come Il Milan degli Immortali: “In quella squadra non era tanto difficile fare bene e dimostrare il proprio valore, c’erano davvero tanti campioni” ha concluso Donadoni.

L’anno successivo c’è stato un cambio di guida tecnica del Milan: ad Arrigo Sacchi è seguito Fabio Capello, con cui si è aperto un nuovo ciclo di successi che ha portato nuovamente la squadra rossonera sul tetto d’Europa nel 1994. In particolare, questa squadra, passata alla storia come Il Milan degli Invincibili, ha incasellato ben 58 partite consecutive senza sconfitte, siglando un record nazionale che persiste tuttora. In sole cinque stagioni hanno conquistato ben nove trofei tra le competizioni nazionali e internazionali, tra cui la storica Champions League del ’94, che Albertini ricorda con molta emozione: “In quella occasione ci davano per spacciati, avversari in primis. Ma quella formazione è arrivata per tre volte consecutive in finale di Champions e questo non può essere legato a un singolo giocatore. Vincere contro il Barcellona, da sfavoriti, è stata una sensazione incredibile”.

Uno dei successi più spettacolari del Milan, negli anni ’90, è stato lo scudetto del Centenario, vinto dopo una sfrenata rincorsa alla Lazio, che per molte giornate ha occupato la prima posizione in classifica. Alla penultima giornata della stagione 1998/99 succede qualcosa di incredibile: i biancocelesti pareggiano 1-1 a Firenze, mentre i rossoneri vincono 4-0 contro l’Empoli fanalino di coda. Sorpasso in vetta a novanta minuti dalla fine del campionato. L’ultima giornata è storia, con la vittoria del Milan a Perugia e Scudetto numero 16. Albertini, protagonista di quelle battaglie sul rettangolo verde, ha svelato lo spirito alla base di quella strepitosa vittoria: “Per vincere uno Scudetto, essendo una competizione a tappe, bisogna essere molto costanti. È necessario recuperare i contraccolpi delle sconfitte e credere che la vittoria può arrivare. È difficile perché non è una partita secca. Noi siamo sempre stati agganciati alla vetta perché stavamo costruendo un percorso. Dopo quel successo abbiamo festeggiato davvero tanto”.

Una chiacchierata che però non ha toccato solo il calcio, ma anche la passione per lo sport di entrambe le Leggende rossonere. A fare da sfondo c’è infatti un campo di padel, sport caro a tanti ex calciatori professionisti, tanto quanto a Donadoni e Albertini. Pellegatti ha infatti chiesto ai due campioni come mai così tanti ex giocatori di Serie A hanno iniziato a praticare questo sport e la risposta di Albertini spiega alla perfezione il motivo: “A differenza del tennis, nel padel la palla ti arriva anche da dietro, esattamente come nel calcio. Per questo è molto più facile per noi ex calciatori. Poi, l’entry level è molto facile, quindi, in poco tempo riesci a giocare e divertirti; è forse questo il successo alla base di questo sport”. 

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