Parole struggenti nel ricordo commosso dell’adorato padre Alessandro. Il Direttore di Sportitalia Michele Criscitiello dedica l’editoriale di questa settimana all’inizio della seconda parte della sua vita privata e professionale, dopo la scomparsa della sua più grande ispirazione. Di seguito la versione integrale dell’articolo
Avevo chiesto a Gianluigi Longari che dirige questo sito di farmi sostituire nell’editoriale del lunedi che scrivo da 16 anni. Poi gli ho riscritto: “Lo faccio”. Sto vivendo i giorni più brutti della mia vita perché un Papà che se ne va fa tanto male ma il rapporto che io avevo con lui lo sanno solo i miei più intimi amici e collaboratori. Per fortuna gli avevo regalato un iphone e da poco sapeva anche mandare i messaggi vocali. Ora li ascolto ogni 5 minuti e, per tutta la vita, lo farò. Ho deciso di scrivere comunque l’editoriale perchè ho lasciato il Mac a Milano convinto di saltarlo. Ho visto il PC dove Papà passava le ore e scrivere battendo i suoi tasti mi fa sentire il profumo che c’è in questa stanza. Io non so, se dopo questi giorni, sarò ancora in grado di criticare un direttore sportivo per un attaccante sbagliato o un allenatore per una partita persa. Da giovedì mi ha travolto un’ondata di affetto dal mondo del calcio che mi fa capire realmente quali siano i valori di questa vita assurda. Lo capisci solo quando provi un dolore forte. Il primo, vero, dolore che ti blocca lo stomaco e ti fa mancare il respiro. Sono le 10.56 di sabato mattina e da giovedi alle 18.30 il mio mondo si è fermato. Mi chiedono di Lukaku ma non so se Lukaku andrà all’Inter o alla Juventus. So solo che chi scappa una volta può scappare anche una seconda volta. Non so se conviene non essere rispettosi della parola data perché alla fine i conti tornano sempre. Mentre vi scrivo, sulla Milano-Napoli c’è in viaggio la salma dell’uomo che ho amato di più sulla terra e questo pomeriggio, con la sua comunità, abbiamo organizzato l’ultimo saluto nella camera ardente del salone consiliare del Comune di Mercogliano. Quando ad Alessandro, il mio primo figlio porta il suo nome, ho detto che nonno lo salutava lui mi ha risposto: “Ma ora non potrà più vedere il tennis?” Il Nonno amava il tennis e la scorsa settimana vedeva Wimbledon con il suo nipote del cuore. Andavano insieme a San Siro e gli ha trasmesso l’amore per il Milan. Come quando portò me da Avellino a Milano per vedere Milan-Monaco 3-0 semifinale di Coppa Campioni. Chi mi conosce apprezza i miei valori. Chi mi giudica dalla tv mi considera cattivo e senza scrupoli. Dopo questi giorni vedo il mondo diverso perché l’affetto ricevuto è stato tanto. Come le lacrime versate.
I discorsi di Iolanda e Alfredo in tv, i messaggi del mondo del calcio e dei colleghi delle altre tv. I miei ragazzi che si stanno facendo 18 ore di auto, tra andata e ritorno, per salutare il mio Papà. Tutto questo non lo dimenticherò. Scusatemi se non parlo di chi compra il Milan, l’Inter o la Juventus. Da 3 giorni non ho mezza informazione. Lunedì sera (oggi per chi legge ndr) tornerò in tv e sorriderò con voi. Scherzerò con voi. Perchè da noi volete informazione e intrattenimento. Io, con tutto il team, vi daremo tutto questo. Nel mio cuore, però, so bene che ho perso il telespettatore più importante. Quello che mi guardava tutte le sere, a volte anche in replica, e mi cazziava spesso per le mie prese di posizione.”Sul Napoli ti stai sbagliando” mi disse ad inizio anno. Era un grande esperto di calcio malato per l’Avellino. Vedremo cosa farà Lukaku. Se scappa di nuovo dall’Inter farà una figura peggiore della precedente. Il Milan ci stupirà. Giuntoli vedrete che farà cose buone alla Juventus. Attendiamo le romane. Ci vediamo questa sera in tv però ci tenevo a dirvi che questa volta con mio Papà sono arrabbiato. Non ha rispettato i patti. Ho ripreso la Folgore Caratese in D e lunedi (oggi per chi legge) avrebbe dovuto firmare le carte per diventare nuovo Presidente del club. Era un mio regalo alla sua passione per il calcio. Mi disse: “Si, però, fai la squadra forte che non ho tempo e voglio entrare nella storia come Presidente”. Io avrei voluto accontentarti ma non mi hai dato neanche il tempo di iniziare il ritiro….