Napoli, le ore più tese: Garcia non è al sicuro

Sono ore di riflessione in casa Napoli dopo la sconfitta contro la Fiorentina. La posizione di Rudi Garcia non è così solida e il bilancio d’inizio stagione conta, in 10 partite, ben 3 sconfitte. Ma quel che non è piaciuto a De Laurentiis è l’atteggiamento della squadra: il patron valuta l’unione del gruppo per comprendere se tutti remano nella stessa direzione. Così DeLa ha sentito il tecnico e i più stretti collaboratori, ribadendo una fiducia a tempo e l’obiettivo prefissato: non inciampare nel cammino in Champions e soprattutto tenere la barra dritta in campionato.

Sul lato societario e dirigenziale emerge la volontà di apportare i dovuti correttivi mantenendo, per ora, l’attuale gestione tecnica. Certamente De Laurentiis si starà guardando attorno perché, qualora decidesse di cambiare, non vuole farsi trovare impreparato. E, in quel caso, lo farebbe in maniera netta, senza declinare troppi concetti perdendo tempo prezioso. Cosa sta mancando alla squadra? La perfetta macchina spallettiana sta subendo molte variazioni nette. Alcune espressioni innovative, come l’iniziale decentralizzazione di Lobotka nella costruzione, hanno condotto gli effetti avversi. Non solo: il feeling con Kvara e Osimhen non è tra i migliori, ricordando le sostituzioni di Genova e Bologna che non hanno fatto piacere ai due leader tecnici dell’assetto.

Cè anche un disallenamento tattico nel momento dell’aggressione alta. Molto spesso i partenopei corrono il rischio di perdere le distanze: era accaduto contro la Lazio, è nuovamente successo contro la Fiorentina. E le profonde modifiche stanno mettendo in seria difficoltà il gruppo squadra, che cerca risposte ma soprattutto identità e continuità. Fiducia a tempo, dunque, per Garcia. E De Laurentiis, nel frattempo, ha già iniziato a guardarsi attorno.

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