ESCLUSIVA SI Sindaco Rozzano: “Stadio qui? Tutto è ancora in gioco fino al progetto”

"Un errore clamoroso" non fare il nuovo stadio a Milano: con queste parole poche ore fa il sindaco del capoluogo lombardo, Sala, ha definito la scelta – sempre più concreta e reale – da parte di Inter e Milan di costruire in comuni limitrofi la propria nuova casa, ovviando così alle lentezze burocratiche riscontrate in questi mesi ed anni.

E' chiaro il tentativo di convincere le due società a ripensarci, per provare a ribaltare un risultato che appare per molti versi segnato in una direzione. Le novità più recenti in merito riguardano l’Inter, che ha già portato avanti i contatti del caso con il Comune di Rozzano, presentando la propria idea (uno stadio da 70mila posti) ed ha avviato tutte le pratiche del caso nelle sedi competenti. Ieri poi il club nerazzurro, rappresentato da Antonello, ha incontrato la Regione Lombardia per parlare della viabilità collegata al nuovo impianto.

Proprio il primo cittadino del comune "prescelto" dalla Beneamata, Giovanni Ferretti De Luca, è intervenuto in esclusiva per SPORTITALIA per fare il punto della situazione all'indomani di tale incontro.

L'incontro con la Regione per parlare di viabilità è un ulteriore passo avanti, verso lo stadio a Rozzano?

"Me lo auguro. Non so quale sia stato l'argomento dell'incontro, dunque mi viene difficile dire la mia. Certo che, se dovessero aver parlato dello stadio ne sarei contento. Significherebbe che la cosa sta procedendo".

Dal suo punto di vista la viabilità non è un problema?

"È chiaro a tutti un concetto, che l'Inter conosce perfettamente perché l'abbiamo messo subito sul tavolo: insieme allo stadio dovrà essere pensato un piano per la viabilità ed i trasporti, che dovranno essere ripensati. Per quanto la zona sia ben fornita 70.000 persone sono un numero alto e l'Inter questo numero lo raggiunge ogni domenica".

Prossimi passi: lo studio di fattibilità e quindi la presentazione di un progetto?

"Esatto. Il nostro lo abbiamo fatto, ora siamo in attesa: la palla ce l'ha l'Inter con lo studio di fattibilità ed il progetto da presentare".

Come si tradurrà nel progetto il fatto di avere una "cittadella" che produca guadagni 7 giorni su 7?

"Ci saranno tutta una serie di strutture annesse allo stadio che lavoreranno tutta la settimana. Immagino anche con qualche struttura commerciale, che darà a quell'area una continuità importante. Non strettamente collegata alle partite, anche se quelle saranno l'evento più importante".

Per quanto ha potuto vedere ed intuire: sarà uno degli stadi più all'avanguardia, in Italia ed in Europa?

"Personalmente ho visto più o meno di recente quello di Monaco di Baviera, così come quello di Istanbul, perché ero là per la finale di Champions. Anche il Bernabéu, ma prima che lo rifacessero: non sarà molto diverso da questi modelli di punta secondo me. Magari rispetto a quello di Monaco sarà più all'avanguardia visto che quello tedesco ha ormai quasi vent'anni (è stato inaugurato nel 2005, n.d.r.). Uno stadio futuristico, pensato per vivere tutta la settimana".

Da qui alla presentazione del progetto teme qualcosa, oppure la strada è segnata?

"Sono uno molto pragmatico e con i piedi per terra: finché non verrà presentato un progetto vero e proprio io credo che tutti gli attori siano ancora in campo e possano giocare la partita".

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