Brighton a caccia di un miracolo. E non sarebbe la prima volta…

Solo un miracolo porterebbe il Brighton ai quarti di finale di Europa League. Vincere con 5 gol di scarto è traducibile in solo modo: miracolo, appunto. Qualcosa accaduto nelle coppe europee solo 5 volte nella storia, appena 2 in Coppa Uefa, quando a riuscirci furono Real Madrid e Partizan Belgrado, rimontando rispettivamente un 5-1 e un 6-2 contro Borussia Monchengladbach e Qpr. Ma erano gli anni ’80, altro calcio, altra epoca. Dopo lo 0-4 dell’andata, contro questa Roma e con questa rosa, dissanguata dagli infortuni, sembra impronosticabile anche nelle più ottimiste delle ipotesi.

Nelle ultime cinque partite non abbiamo segnato molti gol, ma abbiamo anche creato molte occasioni. Il mio lavoro è concentrarmi su quello che posso fare per la squadra. Abbiamo commesso errori negli ultimi metri, però noi dobbiamo lavorare sul creare le occasioni”, ha detto De Zerbi in conferenza stampa. “Io posso aiutare i miei giocatori a usare bene gli spazi del campo, a cercare spazi, andare tra le linee e poi andare in porta. Poi tocca ai giocatori stessi segnare”.

In mezzo ci saranno ancora Gilmour e Gross, ma rimangono indisponibili i soliti Solly March, Kaoru Mitoma e Jack Hinshelwood a cui si aggiungono James Milner e Joao Pedro. Non al meglio anche Igor e Enciso che però andranno quantomeno in panchina. Insomma, non esattamente i migliori presupposti per edificare un’impresa titanica. Ma credere al miracolo è un obbligo che travalica pronostici e numeri, comunque non esaltanti per il Brighton in questo 2024. All’Amex un’impresa, o comunque una prestazione convincente e di sacrificio, potrebbe dare al resto della stagione tutt’altro sapore.

“Per rimontare con questa Roma devi fare molto più di una partita ottima, ma noi dobbiamo crederci. Poi non contano le parole, ma quello che facciamo in campo” – ha tuonato l’allenatore dei Seagulls sempre alla vigilia -. “Indipendentemente da come andrà, la squadra dovrà essere ricordata comunque perché ha fatto un grande lavoro fin qui”.

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