Shai ha raccontato un aneddoto riguardante il suo idolo sportivo di sempre, il leggendario Kobe Bryant, raccontando di cosa il ‘Mamba’ abbia significato per lui
Shaivonte Gilgeous-Alexander, noto più semplicemente come SGA, ha fatto il suo ingresso nel prestigioso palcoscenico della NBA a seguito del draft 2018, quando è stato selezionato come undicesima scelta dagli Charlotte Hornets, venendo poi scambiato con i Los Angeles Clippers in cambio dell’ala piccola Miles Bridges, che ha compiuto il percorso inverso.
Dopo la stagione trascorsa in California, ‘Shai’ è stato ceduto agli Oklahoma City Thunders, divenendo uno dei punti fermi della franchigia durante il nuovo corso. La stagione 2023-24 è stata la più fruttuosa in termini di risultati, avendo messo a referto un record di 57-25 in Regular Season, con il raggiungimento delle semifinali di Western Conference, poi persa sul 4-2 contro i futuri finalisti Mavericks.
Originario di Hamilton, in Ontario, è figlio d’arte: suo padre Charmaine è un ex velocista, che ha anche preso parte ai Giochi Olimpici di Barcellona nel 1992, battendo la bandiera di Antigua e Barbuda. Il cestista, invece, ha scelto di rappresentare la nazione in cui è nato, scendendo in campo con la nazionale canadese, con la cui maglia ha raggiunto la medaglia di bronzo nei mondiali di pallacanestro del 2023.
Gilgeous-Alexander ha preso parte all’All-Star Game in due occasioni, nel 2023 e nel 2024. Nelle stesse stagioni è stato inserito nella prima squadra dell’All-NBA Team. Shai rappresenta una risorsa preziosa per la sua franchigia, nonché uno dei volti protagonisti della NBA del decennio 2020.
I Thunders nella stagione corrente
La franchigia resta saldamente al comando di coach Mark Daigneault, ormai ad Oklahoma City dal 2020. Dopo il risultato decisamente importante raggiunto nell’ultima stagione, i Thunders si presentavano ai nastri di partenza riaffermando un progetto sicuramente interessante, caratterizzato dalla presenza di tantissimi giovani di qualità, come lo stesso Shai, Chet Holmgren e Jalen Williams.
Le premesse sono state più che rispettate, considerando che i Thunders occupano, momentaneamente, la vetta della classifica di Western Conference, avendo messo a referto 25 vittorie e sole 5 sconfitte in 30 gare stagionali disputate. Le proiezioni dei bookmakers vedono gli OKC tra le favorite, almeno per il titolo ad ovest, considerando che i runners-up uscenti Dallas Mavericks sono incappati in più di qualche difficoltà. I risultati stanno assolutamente premiando le decisioni ed il progetto del General Manager Sam Presti; la possibilità di dare il via ad una dinastia vincente e portare il primo titolo assoluto nello stato dell’Oklahoma, a questo punto, non appare più così improbabile.
Nel segno di Kobe
Il classe 1998 è stato interrogato, nel corso di una recente intervista, su quale fosse il giocatore NBA del passato con cui avrebbe voluto condividere spogliatoio e parquet. Il canadese non ha indugiato un attimo ed ha risposto con convinzione: Kobe Bryant. A colpire più di ogni altra cosa Shai è la Mamba Mentality, come dichiarato da lui stesso, ovvero la mentalità che l’iconico 24 dei Lakers incarnava ogni volta che scendeva il campo. La dedizione, la leadership e la capacità di motivare i suoi compagni di squadra fino a raggiungere il livello massimo del loro potenziale sarebbero state un valore aggiunto per qualunque roster, compreso quello degli OKC, sempre secondo il punto di vista di Gilgeous-Alexander.
L’ex Clippers si aggiunge ad una già consistente lista di atleti NBA che hanno dichiarato di aver avuto un particolare occhio di riguardo per Kobe e per la sua attitudine in campo. Non solo ex compagni o cestisti che crescendo con il mito Bryant sarebbero divenuti professionisti nel futuro, ma anche molti rivali, che hanno svelato di come competere contro una simile icona fosse uno sprint in più, una motivazione per rendere al meglio e cercare, perché no, di impressionare anche lo stesso Mamba.