Tutto pronto per la sfida tra Inter e Milan, derby di ritorno di Coppa Italia. Mancano poco più di due ore al fischio d’inizio e ormai sono delineate quelle che saranno le scelte da parte di Simone Inzaghi e Sergio Conceicao. Ultimi dubbi da sciogliere prima di consegnare le distinte definitive.
Inter-Milan, le probabili formazioni
INTER (3-5-2): Martinez; Bisseck, de Vrij, Bastoni; Darmian, Barella, Asllani, Mkhitaryan, Dimarco; Lautaro, Taremi
MILAN (3-4-3): Maignan; Tomori, Gabbia, Pavlovic; Jimenez, Fofana, Reijnders, Theo Hernandez; Pulisic, Abraham, Leao.
Sérgio Conceição, allenatore del Milan, in conferenza stampa ha presentato il derby di Coppa Italia contro l’Inter. L’allenatore portoghese ha cominciato con un ricordo di Papa Francesco: “Una persona che era il massimo della Chiesa Cattolica, io tutti i giorni vado a Messa alle 18.30 in centro a Milano. Era un uomo straordinario. Con le sue parole e il suo sguardo ci mancherà”.
Le parole di Sergio Conceição in conferenza stampa
Che valore ha la gara di domani?
“I grandi club cercano di arrivare in fondo in tutte le competizioni. Complimenti all’Inter per il suo percorso In Champions e campionato. Per noi sarà una partita fondamentale, vogliamo vincere molto e regalare ai tifosi questo titolo. Bisognerà giocare una grandissima partita. Ogni sfida è diversa dall’altra, è la quarta volta che affronto l’Inter quest’anno: questa vita di ogni partita dipende da quello che facciamo noi”
Ha provato a “svegliare” la squadra?
“Abbiamo giocato contro un’Atalanta di qualità: è stata una gara equilibrata, hanno avuto tanto possesso ma senza occasioni. Dopo l’intervallo nei primi 15 minuti non hanno superato la metà campo. Dopo abbiamo preso gol con un errore collettivo e poi i giocatori che sono entrati non hanno dato qualcosina alla squadra. Abbiamo parlato di questo. La partita di domani è la più importante: loro sono coscienti”
Le condizioni di Walker?
“Lui e Loftus-Cheek si sono allenati in gruppo. Non sono fisicamente al top ma ci saranno”.
La difesa a tre è il modulo adatto per il Milan indipendentemente dall’avversario?
“Il modulo è importante, così come lavorare su un sistema. Poi è questione di dinamiche che la squadra deve avere. Dobbiamo difendere sui punti forti dell’Inter. Anche con altri moduli abbiamo spesso aggiunto un giocatore in più sulla linea difensiva.
Come si affronta l’Inter?
“Bisognerà sfruttare i loro punti deboli e stare attenti ai loro punti di forza. Parliamo di una squadra che ha tanta dinamica e ricchezza con la palla ma anche noi abbiamo fatto cose fantastiche nella nostra dinamica offensiva. Difensivamente non siamo stati bravi in alcune cose e bisogna partire dalle fondamenta”.
Si aspetta un’Inter stanca?
“Loro sono in tante competizioni ma sono abituati, come anche noi. Oggi come oggi il recupero dei giocatori è fatto velocemente. Hanno una rosa ampia e la qualità c’è sempre”.
Quale Milan si aspetta?
“Il migliore. Sarà un Milan molto competitivo e con una fiducia grande. Abbiamo molta ambizione e motivazione”.
Motivazione ulteriore rovinare il “Triplete” all’Inter?
“No. La motivazione non viene dall’avversario ma dal nostro lavoro quotidiano, viene dal lavoro di oggi, su che cosa dobbiamo fare per creare difficoltà al nostro avversario. Queste cose non entrano in spogliatoio. La partita più importante per noi è domani”.
La coppia Reijnders-Fofana funziona come si aspetta?
“I due singoli sono straordinari. Possiamo paralre della coppia Pulisic-Jovic, Pavlovic-Theo, Tomori-Jimenez… La dinamica si fa con queste coppie. Bisogna avere equilibrio. Loro fanno parte della dinamica e non è solo colpa loro se qualcosa non ha funzionato”
Perché Gimenez è terzo nelle gerarchie?
“Non è un primo, secondo o terzo. È la forma dei giocatori. È arrivato e ha fatto subito bene e gol. Io poi scelgo ma non ci sono gerarchie. Delle volte chi entra dopo è ancora più fondamentale”.
La partita di domani può cambiare il giudizio della stagione?
“Bisognerà fare il nostro lavoro. Una stagione positiva per il Milan sarebbe vincere lo Scudetto, andare in fondo in Champions League. Per un club storico dev’essere normale arrivare in finale di Coppa Italia”.
L’approccio può essere diverso?
“Essere favoriti o no, in queste gare, a me non cambia. L’arbitro fischia e la partita in quel momento è quello che abbiamo preparato, la motivazione che abbiamo. Quello fa la differenza”.
Come sta Conceiçao e come valuta il suo percorso al Milan?
“Dipende. Capisco le vostre domande, ma di queste cose parlerò a fine stagione. Parlerò dei sei mesi di lavoro, di quello che ho fatto bene e di quello che ho fatto meno bene. Tutto a fine stagione”.