Luka-Luka, come diceva un giovane Dario Ballantini qualche anno fa imitando Cordero di Montezemolo. Luka-Luka (e Tijji per la verità) è la formula che ha costretto Simone Inzaghi alla scena più imbarazzante in un Derby di Milano dal 2001 a oggi: quando un tifoso implorò Costacurta di fermarsi, sullo 0-6, almeno non era un tesserato. Simone, per una volta stranamente dentro l’area tecnica, ha sbraitato perché non fosse concesso il recupero: lo comprendiamo e lo perdoniamo, uomo di calcio dominato dalla trance agonistica, perché gli “olè” dei 70mila milanisti hanno fatto molto male negli ultimi secondi. Come dite, i 70mila erano interisti? Perdonatemi, non me ne ero proprio accorto.

Luka-Luka, come detto: la doppietta di Jovic ci fa sorgere un dubbio. Come sarebbe il campionato se il Napoli avesse un Luka, oltre a un Luka…ku? Semplice, finito. Il serbo è un lusso che nessuno si può permettere come terza punta, manco il Milan, che l’ha infatti fatto diventare titolare. Merito di Conceição, oggettivamente, solo contro tutti. Ora però il contratto va prolungato: il Milan ha un’opzione, non esercitarla sarebbe folle. Anche perché troverebbe squadra a zero in un attimo il primo luglio, visto che c’è persino chi ha preso Taremi pagando maxi commissione e ingaggio faraonico…

Come starebbe Antonio con Luka? Ribadisco, sarebbe il caso di scoprirlo l’anno prossimo, senza farsi abbagliare più di tanto dall’ultimo Derby. Anzi: lo 0-3 dimostra che il Milan è una squadra forte, anche con i suoi buchi di rosa, ma dato nelle mani sbagliate, di Fonseca prima e di Conceição poi. Anche con tutti i problemi di qualità e di caratteristiche di diversi interpreti (mancano un centrale titolare di livello e un centrocampista completo da inserire in rotazione, in primis), questa squadra ha un problema mentale più che tecnico. Come si sistema? Nell’unico modo possibile: non cambiando 20 giocatori, ma la loro guida. Ma attenzione, non al risparmio o peggiorando il livello (perché altrimenti, tanto vale dare un’altra possibilità a Sergio), ma ritornando sui propri passi degli errori/orrori della scorsa estate che hanno portato al nono posto. Ci sarà l’umiltà e la lungimiranza di farlo? Succede solo a chi ci crede… E purtroppo, al momento, facciamo fatica a crederlo.