Ci sono momenti della stagione in cui bisogna solo dimostrare. Con i fatti, s’intende. Che le parole son belle ma le porta via il vento. E tra dire di voler esserci ed esserci davvero – talvolta – c’è una linea sottile che divide due mondi tra i quali c’è una gran differenza. Se la Juve a Parma ha vissuto solo un momento di sbandamento lo si comprenderà oggi, quando in casa sua dovrà affrontare il Monza con un solo risultato a disposizione per mantenere vive le speranze sul quarto posto. Senza l’accesso alla prossima Champions League il club non andrà in fallimento (Exor ha già messo 15 milioni cash per rafforzare le casse e ha dato disponibilità a incrementare la somma fino a 110 milioni se fosse necessario), ma del progetto sportivo avviato l’estate scorsa rischierebbe di salvarsi molto poco.

Anche Tudor deve centrare la Champions League per rimanere sulla panchina della Juve per un’altra stagione almeno: il club potrebbe decidere diversamente pagando una penale, ma l’accesso alla massima competizione europea potrebbe consolidare non poco la sua panchina, proprio come la posizione di Giuntoli alla guida dell’intera area Sport. Servono i fatti col Monza, cioè una vittoria secca che possa dimostrare quanto la squadra sia in grado di poter giungere a fine stagione con la maturità necessaria per centrare l’obiettivo principale nonostante le molte difficoltà vissute durante l’anno. Il calcio vive di snodi, alti e bassi e momenti in cui tutto sembra perduto proprio nel momento in cui si creano le condizioni per dare una svolta positiva: ma per vincere serve l’intenzione di tutti, nessuno escluso.

La proprietà non ha lasciato nulla al caso e non si è fatta attendere nel dare dei segnali forti quando a un certo punto sembrava esser venuta meno la juventinità. Tudor ha normalizzato l’ambiente e gli stessi tifosi sono tornati a supportare la squadra percependo un cambiamento notevole sul piano del coinvolgimento di ogni protagonista. La sconfitta di Parma ha riaperto però delle ferite profonde, che nel corso della stagione hanno fatto male a tutto l’ambiente fino a sgretolarlo. E così: ci sono momenti della stagione in cui bisogna solo dimostrare. Con i fatti, s’intende. Che le parole son belle ma le porta via il vento. E tra dire di voler esserci ed esserci davvero – talvolta – c’è una linea sottile che divide due mondi tra i quali c’è una gran differenza. La Juve col Monza deve vincere. Vincere bene