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Infortunio Sinner, paura a Roma: cosa succede

Paura per Jannik Sinner a Roma: dopo il rientro dalla squalifica, ora l’incubo è l’infortunio che potrebbe compromettere tutto.

A Roma c’è un’atmosfera sospesa, una sorta di tensione palpabile che aleggia sui campi. Jannik Sinner è tornato, è vero, ma qualcosa non convince fino in fondo. Nei corridoi del Foro Italico si sussurra con preoccupazione, e non è solo questione di condizione fisica.

Infortunio Sinner i rischi
Paura a Roma per un infortunio a Sinner (Foto IG @janniksin – sportitalia.it)

Le gambe di Sinner sembrano sì girare, ma lo sguardo tradisce una stanchezza diversa, più profonda, forse mentale. Perché dopo tre mesi di stop forzato, un ritorno in campo non è mai solo questione di tennis giocato.

Ecco cosa potrebbe accadere a Jannik Sinner

Il timore più grande, però, resta uno: l’infortunio. Già, perché a certi livelli, bastano pochi dettagli fuori posto per trasformare un semplice affaticamento in un vero e proprio stop. E ora che Sinner è di nuovo in azione, quella lunga inattività pesa come un macigno. Non è un caso se in tanti, nel mondo del tennis, stanno sollevando dubbi e chiedendosi se il rientro sia stato davvero gestito nel modo più prudente possibile. L’ombra di una squalifica ingiusta, vissuta per una questione di contaminazione alimentare mai realmente chiarita fino in fondo, ha lasciato strascichi non solo a livello d’immagine, ma anche sul corpo dell’atleta.

A gettare luce — e ulteriore preoccupazione — sulla questione, ci ha pensato Guido Monaco, una delle voci più autorevoli del panorama tennistico italiano. Nel corso dell’ultima puntata di TennisMania, trasmissione andata in onda sul canale YouTube di OA Sport, il commentatore tecnico di Eurosport è intervenuto in modo molto diretto. Parole che non lasciano spazio a troppe interpretazioni. Secondo Monaco, per Jannik Sinner basterebbero appena tre partite per poter parlare di un rientro “dignitoso” agli Internazionali d’Italia. Un modo elegante, ma neanche troppo velato, per dire che prolungare la permanenza nel torneo potrebbe rivelarsi rischioso.

Rientro Sinner attenzione infortuni
Cautela per Sinner dopo il rietrno, ecco perché (Foto IG @janniksin – sportitalia.it)

Infatti, dopo una sosta lunga come quella imposta a Sinner, il rischio infortuni non è affatto secondario. Anzi, si amplifica. Il fisico ha bisogno di tempo per riadattarsi al ritmo competitivo, e accelerare i tempi potrebbe trasformare una bella occasione di rilancio in una trappola. “Allungare la sua permanenza nel torneo potrebbe metterlo dinanzi a infortuni”, ha detto Monaco, spiegando come il rischio non vada sottovalutato. Non si tratta di allarmismo, ma di pura logica sportiva.

L’attenzione rivolta sul rischio infortuni

Sinner, da parte sua, è apparso motivato ma cauto. Ha parlato poco, com’è nel suo stile, preferendo lasciare che siano le prestazioni a parlare per lui. Però, nelle espressioni del suo team, si legge una certa prudenza. Nessuno ha dimenticato il motivo per cui è stato lontano dai campi. Una squalifica che ancora oggi fa discutere, perché basata su dinamiche poco trasparenti. Quella contaminazione che ha segnato in negativo una fase importante della sua carriera sembra averlo colpito anche sul piano della fiducia. Ritrovare il ritmo, certo, è fondamentale. Ma rischiare di rientrare per poi fermarsi di nuovo, magari per un guaio muscolare o peggio, sarebbe un contraccolpo difficile da gestire.

Per questo, a Roma si respira un clima quasi di attesa. Si spera, ovviamente, che tutto vada per il meglio. Ma nessuno, né tra gli addetti ai lavori né tra i tifosi, si sente tranquillo. Jannik Sinner resta uno dei talenti più puri del tennis mondiale. Però, come ha giustamente ricordato Monaco, serve anche saper dosare. In fondo, il torneo di Roma è importante, certo, ma la stagione è ancora lunga e ricca di appuntamenti ben più cruciali.

Adesso ogni scambio, ogni game, verrà osservato con attenzione quasi maniacale. Perché il tennis è fatto di equilibri sottili, e in questo momento Jannik cammina su un filo teso. Sperando, come tutti, che non si spezzi.

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