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Sinner, novità assoluta: non era mai successo prima

Jannik Sinner rientra dopo la squalifica e stupisce tutti con una novità mai vista prima nel mondo del tennis.

A volte basta un dettaglio, qualcosa che sfugge a un occhio distratto ma che cambia la prospettiva. Ed è proprio quello che sta accadendo in questi giorni attorno a Jannik Sinner, tornato in campo dopo la squalifica che lo aveva costretto a uno stop forzato.

Jannik Sinner rientro
Stupore Sinner mai vista prima una cosa del genere (Foto IG @janniksin – sportitalia.it)

C’è un’atmosfera particolare, quasi elettrica, che accompagna il suo rientro. Non si tratta solo della curiosità per vedere come si presenterà fisicamente o tecnicamente. No, questa volta c’è dell’altro. Un piccolo oggetto che, a ben guardare, sta catalizzando l’attenzione degli addetti ai lavori e potrebbe aprire una nuova frontiera nella preparazione degli atleti.

Cosa ha usato Jannik Sinner in allenamento

Durante le prime sessioni di allenamento, infatti, in molti hanno notato un dettaglio insolito: Sinner sta utilizzando un cardiofrequenzimetro durante le partite di prova. Un dispositivo leggero, indossato sotto la maglietta, che registra costantemente il battito cardiaco dell’atleta. Fino a qui, nulla di troppo strano, visto che questi strumenti vengono usati comunemente in altri sport. Però nel tennis, soprattutto a certi livelli, è raro – se non unico – vederli in campo durante simulazioni di match.

Il cardiofrequenzimetro è uno strumento che misura in tempo reale la frequenza cardiaca, permettendo così agli allenatori e allo staff medico di monitorare con estrema precisione lo sforzo fisico, la resistenza e i picchi di stress dell’atleta. Nel caso di Sinner, il dispositivo serve a raccogliere dati utili per calibrare al meglio carichi di lavoro e strategie di recupero, elemento chiave in una stagione compressa e ricca di appuntamenti ravvicinati come quella in corso.

Jannik Sinner cardiofrequenzimetro
Ecco perché Sinner utilizza un cardiofrequenzimetro (sportitalia.it)

Quello che colpisce, però, è la naturalezza con cui Sinner ha integrato questa tecnologia nella sua routine. Si muove in campo con la solita leggerezza, come se quel piccolo sensore non esistesse. Ma intanto i dati parlano, e raccontano di un atleta che sta lavorando in modo scientifico, meticoloso, quasi ossessivo. Il tutto per tornare al top in tempi record e, magari, sorprendere già nei prossimi tornei.

Renzo Furlan, ex tennista e ora osservatore attento delle nuove generazioni, ha espresso grande apprezzamento per l’approccio di Sinner: “A Roma farà certamente bella figura con l’obiettivo poi di andare a Parigi per vincere il Roland Garros.” Parole che pesano, soprattutto perché dette da chi conosce molto bene le dinamiche di una stagione sulla terra rossa e sa quanto sia difficile mantenere alta la competitività dopo un’interruzione.

Sinner, però, sembra avere una marcia in più. Il suo rientro non è solo fisico, ma mentale e strategico. Ha scelto di rimettersi in gioco con un approccio diverso, più tecnologico, più controllato. E il fatto che tutto questo accada sotto gli occhi del pubblico, senza alcuna ostentazione, è forse il dettaglio più interessante. Non sta cercando riflettori, ma risultati. E per ottenerli sta spingendo il suo tennis – e il suo corpo – verso nuovi confini.

La sensazione, insomma, è che il vero Sinner stia tornando. E non è quello che abbiamo visto prima della squalifica, ma una versione aggiornata, più consapevole, più preparata. Che sia questa la chiave per prendersi Roma e poi, magari, osare fino in fondo a Parigi? Chi lo conosce bene dice di sì. E a giudicare dalla determinazione che si respira nei suoi allenamenti, c’è da crederci davvero.

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