Le gare MotoGP restano ad alto tasso di rischio, soprattutto nelle fasi iniziali quando il gruppo è compatto e ogni manovra può trasformarsi in un potenziale incidente.
L’introduzione delle Sprint Race e il fitto calendario non fanno che aumentare la pressione e il margine di errore, con conseguenze talvolta gravi. Gli infortuni restano purtroppo un elemento ricorrente di questo sport, spesso decisivi per l’andamento delle stagioni. Lo sa bene il box della VR46, che nel recente passato ha dovuto fare i conti con lo stop forzato di Franco Morbidelli, rientrato da poco dopo l’infortunio rimediato a Jerez. Anche altri team hanno registrato contrattempi fisici, in un contesto in cui la gestione del corpo diventa fondamentale tanto quanto quella della moto.
Il margine tra gara compromessa e successo è sempre più sottile. Gli incidenti al via sono particolarmente critici. Il gruppo è serrato, le reazioni devono essere immediate e una manovra sbagliata può coinvolgere più piloti in pochi secondi. Proprio nel corso del Gran Premio di Francia a Le Mans, è accaduto uno di questi episodi, con ripercussioni significative sul weekend di più di un team.
Doccia fredda per Mir, frattura alla mano
Il Gran Premio di Francia si è chiuso nel modo peggiore per Joan Mir. Lo spagnolo della Honda è stato coinvolto nella caduta avvenuta nelle prime curve della gara, un incidente scatenato da un errore di Enea Bastianini, che ha colpito anche Francesco Bagnaia. Mir è finito a terra in maniera violenta ed è stato subito trasportato all’ospedale per accertamenti. Il responso è arrivato poco dopo: frattura alla mano destra e dolori al collo. Un infortunio serio che interrompe ancora una volta la continuità del campione del mondo 2020, protagonista finora di una stagione difficile. Secondo quanto riferito da Honda in una nota ufficiale, le condizioni del pilota saranno monitorate nei prossimi giorni e verranno forniti aggiornamenti in vista dei prossimi appuntamenti del calendario.

Per HRC, si tratta di una tegola nel giorno in cui avrebbe potuto finalmente celebrare: Johann Zarco, infatti, ha riportato la squadra alla vittoria dopo oltre due anni, chiudendo davanti a tutti proprio a Le Mans. Un segnale importante, ma offuscato dalla caduta e dal nuovo stop per Mir. Nel complesso, è stata una giornata dai due volti per la Honda, che può comunque consolarsi con il buon risultato di Takaaki Nakagami, sesto sotto la bandiera a scacchi, e con Luca Marini, 11° al traguardo e ancora una volta a punti in una gara lunga. Ma l’attenzione, ora, è tutta su Mir: la priorità è il recupero. Solo dopo si potrà parlare di rientro.