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Psicodramma Sampdoria: stagione horror, così l’incubo è diventato realtà

Una stagione iniziata male, finita nel peggiore dei modi. Lo spettro della retrocessione in C della Sampdoria si è concretizzato ieri sera, dopo il pareggio dei blucerchiati a Castellammare di Stabia. Per la prima volta in 79 anni, il club ligure è sprofondato negli inferi della terza serie. Una tragedia annunciata per una mancata programmazione con evidenti difficoltà societarie che hanno impedito alla dirigenza di lavorare nel migliore dei modi.

I giovani retrocessi in Primavera 2, le Women retrocesse in Serie B: era davvero complicato fare peggio. E pensare che, a inizio stagione, l’ambiente era esaltato per gli acquisti di Coda e Tutino, con l’obiettivo, nemmeno troppo campato in aria, di poter competere per qualcosa di davvero importante.

Ma che l’aria non fosse davvero limpida lo si era capito già con l’esonero di Andrea Pirlo, con la conseguente chiamata di Andrea Sottil che ha fatto sprofondare la squadra in un vortice dal quale nemmeno Leonardo Semplici è riuscito ad uscire. L’ultimo, disperato, tentativo di Evani e soci di evitare il peggio non viene condotto a termine.

Tre squadre, tre retrocessioni. E ora il futuro si chiama presente. Ci sono tanti aspetti societari da chiarire. Anche perché a inizio giugno dovranno essere implementati i tasselli per l’iscrizione in Serie C.

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