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Sentenza Ferrari, è davvero finita: non si torna indietro

Doveva essere l’anno del riscatto Ferrari, quello della svolta definitiva. Un inverno intero passato a coltivare speranze.

Si sono cullate aspettative figlie di un finale di stagione incoraggiante e, soprattutto, dell’annuncio clamoroso dell’arrivo di Lewis Hamilton. Un colpo mediatico e tecnico che aveva riacceso l’entusiasmo del popolo ferrarista, affamato di gloria dopo troppi anni passati a guardare gli altri festeggiare.

Ferrari annata disastrosa
Sentenza definitiva per la Ferrari? Cosa succede (Foto IG @scuderiaferrari
– sportitalia.it)

E invece, a sei gare dall’inizio del mondiale 2025, la realtà ha fatto irruzione con tutta la sua durezza, riportando tutti bruscamente con i piedi per terra. La Ferrari, semplicemente, non c’è. O meglio, c’è ma non incide.

L’annatta della Ferrari, una sentenza

Non vince, non lotta davvero per farlo. E questo è il dato più amaro da digerire. Perché un conto è perdere a testa alta, un altro è inseguire, sempre, con una macchina che prometteva molto di più ma che, alla prova dei fatti, non ha mai mantenuto davvero. La SF-25, evoluzione tanto attesa della monoposto dello scorso anno, si è rivelata finora una delusione. E non tanto per i numeri, comunque impietosi – un solo podio in sei gare – quanto per la sensazione generale di impotenza rispetto agli avversari.

McLaren, Red Bull e perfino Mercedes sembrano muoversi su un altro piano. Più veloci, più costanti, più incisivi. Ferrari arranca, spesso nelle retrovie, prigioniera di un progetto tecnico che, almeno per il momento, non ha dato risposte all’altezza. E così il team diretto da Frédéric Vasseur si ritrova nel ruolo scomodo di quarta forza, un’etichetta che sa di mediocrità e che nessuno a Maranello può accettare a cuor leggero. Anzi, il rischio ora è che comincino a tremare anche le sedie più solide, a partire proprio da quella del team principal.

La Ferrari non convince
Tifosi della Ferrari impazienti di tornare a vincere (Foto IG @scuderiaferrari
– sportitalia.it)

Vasseur era stato scelto per dare continuità e metodo, per costruire con calma una macchina vincente. Però, dopo una stagione interlocutoria come quella passata, la pazienza sta finendo. Perché la Ferrari non può permettersi altri anni di transizione, non con Hamilton in arrivo e non con un titolo che manca ormai da troppo tempo. Il tempo per invertire la rotta, certo, c’è ancora. Ma la sensazione è che la fiducia sia già scivolata via, lentamente, gara dopo gara. E quando l’entusiasmo lascia spazio alla rassegnazione, si sa, la situazione diventa molto più complicata da gestire.

La verità, per quanto dolorosa, è tutta qui. La Ferrari 2025 è una macchina normale. Non è la più veloce, non è la più affidabile, non è neppure la più concreta. Ed è questa la sentenza che pesa come un macigno sulle spalle di un team che, invece, avrebbe dovuto guardare tutti dall’alto. La stagione è lunga, certo. Però a questo punto, più che rincorrere gli altri, serve ritrovare se stessi. Prima che sia davvero troppo tardi.

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