Il Centrale del Foro Italico è tornato a parlare italiano come non accadeva da decenni. Era il 1957 quando Nicola Pietrangeli e Beppe Merlo raggiunsero insieme le semifinali degli Internazionali d’Italia.
Con Lorenzo Musetti e Jannik Sinner capaci di riportare due italiani tra i primi quattro del torneo capitolino, il tennis azzurro scrive una nuova pagina di storia in una cornice degna delle grandi occasioni. Tra le due imprese, quella di Sinner contro Casper Ruud ha avuto un imptto dirompente. Il numero uno del mondo ha regolato il norvegese con un impietoso 6-0, 6-1 in appena 64 minuti di gioco, trasformando un potenziale big match in un dominio tecnico e mentale. Ruud, campione in carica a Madrid e attuale numero 7 del ranking, non è mai riuscito a trovare contromisure all’intensità e alla profondità di colpi del tennista altoatesino.

Sinner ha incalzato l’avversario dal primo punto, rifilando un bagel nel primo set e concedendo un solo game nel secondo, accolto da Ruud con un sorriso ironico e le braccia al cielo, quasi fosse un gol della bandiera in una disfatta calcistica. Musetti, dal canto suo, ha confermato la sua crescita sul rosso con una cavalcata entusiasmante che lo ha visto battere nomi di rilievo come Alexander Zverev e mostrare una maturità tattica e mentale che in passato spesso era mancata.
Sinner da record: vittoria storica contro Ruud
Quella contro Casper Ruud è ufficialmente la vittoria più schiacciante mai ottenuta da Jannik Sinner a livello ATP. Mai, nelle 364 partite fin qui disputate nel circuito, l’altoatesino aveva lasciato all’avversario appena un game. Il precedente primato personale risaliva al 2023, quando a Pechino aveva superato Nishioka 6-2, 6-0. Ma il 6-0, 6-1 rifilato a Ruud, su una delle superfici preferite del norvegese, assume un significato ben più profondo: è un manifesto di potenza, lucidità e fame agonistica.

Il match ha anche esteso a 25 la striscia di vittorie consecutive di Sinner, con 11 successi di fila contro giocatori Top 10 e un parziale di 24 set vinti consecutivamente contro questi avversari d’élite. Numeri che confermano non solo la solidità tecnica ma anche la forza mentale di un giocatore rigenerato, che ha superato un periodo turbolento e oggi sembra persino più determinato di prima. La vittoria su Ruud ha lasciato il pubblico e gli addetti ai lavori senza parole. Non solo per il punteggio, ma per l’intensità con cui Sinner ha dominato ogni fase del gioco, mandando un messaggio chiaro: è lui, senza discussioni, il tennista da battere anche sulla terra. Un dominio che il pubblico romano ha celebrato come meritava, soprattutto dopo aver raggiunto la finale battendo anche Tommy Paul: con stupore, applausi e persino un filo di commozione.