Una cornice di pubblico straordinaria, un’atmosfera carica di tensione e attesa, e due protagonisti che ormai rappresentano il presente e il futuro del tennis mondiale.
La finale degli Internazionali d’Italia 2025 ha mantenuto tutte le promesse, mettendo uno di fronte all’altro Carlos Alcaraz e Jannik Sinner nell’ultimo atto di un Masters 1000 accesissimo. A spuntarla è stato lo spagnolo, che si è imposto con il punteggio di 7-6, 6-1, conquistando il suo primo trionfo assoluto a Roma. Nel primo set, Sinner ha retto il confronto con personalità e colpi d’autore, riuscendo addirittura ad arrivare a due set point, poi annullati da uno straordinario Alcaraz, capace di rimanere lucido e solido nei momenti chiave.

Perso il tie-break, l’altoatesino ha iniziato a mostrare qualche segno di cedimento, fisiologico dopo i tre mesi di assenza dalle competizioni. La condizione fisica è calata, il dritto ha perso intensità e le gambe sono sembrate più pesanti. Alcaraz, al contrario, ha alzato il ritmo e dominato la seconda frazione con autorità. Quello di Roma è il titolo numero 19 in carriera per lo spagnolo, che entra così in un club d’élite: solo Djokovic, Nadal, Kuerten e Ríos erano riusciti a vincere i tre Masters 1000 su terra battuta. Sinner, nonostante la sconfitta, conferma però il proprio primato nel ranking ATP, che manterrà almeno fino al termine del Roland Garros.
Alcaraz gela Sinner:”Non l’ho chiamato perché…”
Il post-partita, però, non è stato soltanto celebrativo. In conferenza stampa, Carlos Alcaraz ha risposto con franchezza a una domanda che aleggiava nell’aria da settimane: ha contattato Jannik Sinner durante i suoi tre mesi di stop forzato? La risposta, netta, è stata un no. Non l’ho chiamato. Non mi sono trovato in quella situazione e non ero nella posizione di farlo – ha detto lo spagnolo, senza mezzi termini. Le parole pesano, soprattutto perché nei giorni scorsi lo stesso Sinner aveva ammesso una certa amarezza per il silenzio ricevuto da molti colleghi del circuito. Un vuoto relazionale che lo ha colpito più della squalifica in sé, e che sembrava essere anche un riferimento indiretto a chi – come Alcaraz – rappresenta l’élite del tennis mondiale.

Lo spagnolo, tuttavia, ha elogiato la resilienza dell’italiano: “Tornare a questi livelli dopo tre mesi senza competere è incredibile. Sinner è il migliore al mondo, ha un’aura diversa. Le nostre sfide hanno un’energia speciale. Non è come Federer-Nadal, ma ci si avvicina”. E sul Roland Garros: “Vincere a Roma mi dà fiducia. Vincere aiuta a vincere”. Un dualismo che si arricchisce di significati non solo sportivi, ma anche personali. La rivalità tra Alcaraz e Sinner ha assunto una nuova sfumatura, fatta anche di ciò che non si dice. E la prossima tappa, con il forfait ad Amburgo da parte di entrambi, è già all’orizzonte: Parigi.