Manca l’ultimo piccolo tassello per festeggiare il quarto scudetto. A una curva dal termine, il Napoli ha tenuto la testa della classifica di Serie A, seppur in una serata di equilibri labili fino al triplice fischio. La formazione guidata da Antonio Conte ha pareggiato a Parma, ma l’Inter non ne ha approfittato. Adesso resta un piccolo mattoncino da posizionare in cima alle priorità di una piazza smaniosa di festeggiare ancora, a due anni di distanza dall’ultima volta.
Sarebbe un capolavoro targato Antonio Conte, dopo un mercato di gennaio molto spesso criticato da addetti ai lavori e dallo stesso tecnico. Ma il lavoro è stato l’aspetto primario della conduzione partenopea: così il gruppo ha tenuto testa all’Inter, superandola proprio nell’ultima parte del tracciato.
Del futuro se ne parlerà a partire da sabato mattina, quel che conta adesso è preparare al meglio la sfida contro il Cagliari. Che può regalare un sogno alla piazza napoletana.
Le parole di Conte in conferenza
“La Testa sull’ultima partita l’abbiamo già messa. Manca questo ultimo passo e dobbiamo cercarlo di farlo assolutamente. Quello che mi sento di dire ai napoletani è di stare sul pezzo e non tirare fuori bandiere con numeri a caso. Perché questi ragazzi hanno bisogno di essere spinti verso un traguardo storico. Pol però alla fine vai a vedere ed la squadra stata più in testa. Ma da gennaio in poi hanno fatto una cosa di straordinario perchè abbiamo dovuto sempre gestire situazioni di emergenza. Avevamo trovato Jesus che era il suo sostituto e si è fatto male, abbiamo dovuto adattare Olivera. Oggi vederci lì ci deve procurare tanto orgoglio a tutti perchè sono state superate tantissime difficoltà. Merito ai ragazzi che ci hanno sempre creduto. Dobbiamo fare l’ultimo passo in maniera seria insieme ai tifosi, se dovesse davvero accadere allora lì bisognerà festeggiare come Dio comanda”.

“Entri in un’altra dimensione. Facevo riferimento allo scudetto di due anni fa, è totalmente diversa perché sono situazioni che riesci ad affrontare in maniera più leggera. Qualcuno era già abituato a vincere uno scudetto ma in carrozza non in un testa a testa come questo. Erano dieci finali qualche mese fa, ora ne manca una. Loro sono stati bravissimi perché hanno affrontato una situazione mai affrontata prima. In questi giorni dirò: ‘Andiamoci a prendere lo scudetto!'”.