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Conte nella storia, del Napoli. Juve nella storia, di Tudor

L’impresa di Antonio Conte a Napoli è davvero storica. Per il popolo azzurro, per il calcio italiano, per chiunque abbia passione per lo Sport o semplicemente si lasci trasportare dalle emozioni. C’erano squadre ben più attrezzate l’estate scorsa, ai nastri di partenza di un campionato che sembrava destinato alla rinascita di altre piazze: ha festeggiato quella che ha saputo assorbire meglio le difficoltà durante l’anno, reagendo con maturità alle fasi più critiche. Nella volata fra Napoli e Inter l’ultimo chilometro ha premiato chi ha fatto meglio la corsa su sé stessa, lasciando perdere le distrazioni che il calcio propone ogni tanto. Chapeau a Conte, al suo staff, alla squadra. Ma anche a De Laurentiis: perché nel tempio di Diego Armando Maradona, il patron del Napoli ha vinto due volte il tricolore in soli tre anni. E anche lui adesso ha cambiato approccio con il proprio allenatore: proporrà a Conte la sua idea, il tecnico sarà libero eventualmente di non condividere e giungere ai saluti. La carta di De Laurentiis in alternativa è Max Allegri, che ha già dato disponibilità per raccogliere l’eredità di Conte e tentare di far crescere la squadra anche in Europa.

Antonio Conte Napoli, Serie A
Antonio Conte, allenatore Napoli (DepositPhotos) – www.sportitalia.it


Antonio Conte è il più grande desiderio della Juventus. Le condizioni per il ritorno ora ci sarebbero tutte, ma si commetterebbe un errore a dare tutto per scontato. Il finale del campionato bianconero passa dalla Champions League, con la quale il club sarebbe in grado di fare mercato per rendere più competitiva la squadra; senza la massima competizione europea, la Juve dovrebbe invece ridimensionarsi. Insomma, i 90 minuti di Venezia saranno determinanti per programmare il futuro e lo stesso Igor Tudor, che ha ammesso di pensare solo a questa partita, sa bene che l’esito potrebbe orientare anche i giudizi sul suo operato. L’allenatore croato ha dato la scossa dal suo arrivo e ha rimesso la Juve in vantaggio nella corsa al quarto posto, ma deve assicurare la Champions League per definire compiuta la sua missione. Del suo futuro, si parlerà dopo. Non è altro che una corsa due, con Conte primo obiettivo e Tudor in alternstiva nel caso in cui il sogno più grande non si riesca a realizzare: l’orientamento delle priorità in questo momento è dettato dalle maggiori garanzie che offrirebbe il primo sul ritorno al successo nel breve periodo.

Igor Tudor, tecnico della Juventus, in conferenza stampa
Igor Tudor, tecnico della Juventus, in conferenza stampa (Fonte: Juventus.com)


Tudor nel frattempo pensa a fare il proprio dovere. Consapevole che potrebbe non bastare ma è la cosa più giusta, conoscendo a fondo il mondo Juve e tutte le sue sfaccettature. La Juve – di ritorno da Venezia – si fermerà per una settimana e lì, con molta probabilità, ci si schiarirà bene le idee sul futuro. Poi la squadra partirà per gli Stati Uniti e proverà ad arrivare più in fondo possibile per aumentare i guadagni, nel frattempo il club avrà alleggerito la rosa da qualche costo sproporzionato (Douglas Luiz e Vlahovic i principali osservati speciali), così da avere più margine per fare mercato nella seconda parte e aggiungere all’organico quei 2-3 pezzi pregiati che sono necessari per alzare l’asticella. Succederà tutto nel giro di un mese, al massimo due. Ma tutto dipenderà dai prossimi 90 minuti, gli ultimi della stagione: contro il Venezia che spera ancora nella salvezza e che proverà a lottare fino all’ultimo pallone per rimanere aggrappato al treno della massima serie. Anche Roma e Lazio giocheranno le proprie carte per non avere rimpianti sulla Championsi: la prima col Torino e la seconda con il Lecce, che è in lotta per la salvezza.

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