Agli ultimi Internazionali d’Italia, Jannik Sinner ha confermato il suo status di campione assoluto, arrivando fino alla finale e mettendo in difficoltà un fenomeno come Carlos Alcaraz.
Una prestazione che ha entusiasmato il pubblico del Foro Italico e che ha spazzato via i dubbi sulla sua condizione fisica dopo lo stop forzato di tre mesi. Eppure, malgrado le prove di forza sul campo, le critiche fuori dal rettangolo di gioco non accennano a diminuire. Sotto la lente mediatica non ci sono solo le sue performance tennistiche, ma anche dettagli della sua vita privata che poco hanno a che vedere con la racchetta. In particolare, la residenza a Montecarlo ha scatenato un’ondata di polemiche, rilanciate da nomi autorevoli come Corrado Augias e Aldo Cazzullo, che hanno sollevato dubbi sull’italianità del tennista altoatesino e sul suo contributo fiscale all’Italia.
Anche le dichiarazioni di Adriano Panatta, che ha recentemente lodato Lorenzo Musetti, sono state interpretate da molti come un confronto velato, se non un attacco indiretto a Sinner. Ma tra le voci critiche, se ne è levata una inaspettata in sua difesa: quella di Nicola Pietrangeli, storicamente non tenero nei confronti del giovane talento azzurro.
Pietrangeli tuona in favore di Sinner: “Dove vive sono fatti suoi”
Durante la trasmissione Donne sull’orlo di una crisi di nervi, andata in onda su Rai 3, Nicola Pietrangeli ha preso le difese di Jannik Sinner sia sul piano sportivo che su quello umano. Sul piano tecnico, ha spiegato: “Perdere una finale contro Alcaraz non è così brutto. Non è che ha perso al primo turno, ma in finale, dopo un primo set perfetto con due set point. L’assenza di tre mesi si è fatta sentire, ma va bene così. Perdere contro un giocatore del suo livello va benissimo. Se sapessi che vince il Roland Garros, andrei al botteghino a scommettere”.

Ancora più significativa la sua posizione sulle polemiche legate alla residenza monegasca del tennista, tirata in ballo in maniera molto aspra nei giorni scorsi da Augias: “Questa gente che parla non sa bene come stanno le cose. Se Sinner vince un torneo ad Amburgo, paga le tasse lì. Se poi vuole vivere a Montecarlo o a Timbuktu, sono affari suoi”. Una replica netta, che smentisce il clima d’accusa sollevato da alcune testate e da parte dell’opinione pubblica. Parole, quelle di Pietrangeli, che sorprendono per il loro tono conciliatorio e che dimostrano come anche i giudizi più severi possano evolversi di fronte all’evidenza del merito sportivo e umano.