Nel tennis si parla troppo spesso di doping. Nonostante sia uno sport storicamente ritenuto “pulito”, nell’ultimo periodo le ombre si allungano su un numero crescente di atleti, con indagini, sospetti, squalifiche e dibattiti accesi a ogni livello.
Un esempio recente riguarda ovviamente Jannik Sinner, per il noto caso clostebol archiviato con un accordo. Un altro, più tecnico, ha coinvolto Max Purcell, tennista australiano sanzionato per l’uso di infusioni vietate. E così, da settimane, più che dei colpi vincenti, si discute di regolamenti antidoping, percentuali di sostanze, millilitri di fluidi consentiti, simulazioni di infortuni.

In questo contesto, chi torna in campo per difendere un titolo prestigioso come quello del Roland Garros, rischia di trovarsi al centro di domande fuori contesto. È il caso di Carlos Alcaraz, reduce da una vittoria convincente agli Internazionali d’Italia, pronto a riaffermarsi a Parigi, con l’obiettivo chiaro di incrociare nuovamente la racchetta con il suo rivale designato, Sinner, magari in finale. I due rappresentano il futuro (e il presente) del tennis mondiale, ma devono fare i conti con una comunicazione sempre più invadente e polarizzata, dove spesso il campo da gioco passa in secondo piano. Ne è una prova anche la recente bagarre che ha coinvolto il Corrado Augias dopo le sue parole al vetriolo ai danni dell’azzurro.
Doping, Alcaraz contro il giornalista: “Ma di cosa parli?”
Durante la conferenza stampa di vigilia del torneo parigino, Carlos Alcaraz si è trovato a fronteggiare una domanda decisamente inattesa. Un giornalista gli ha chiesto di esprimere un’opinione sulla squalifica di Max Purcell, tennista australiano sospeso per 18 mesi per aver violato il regolamento antidoping, facendo ricorso a infusioni superiori al limite consentito, giustificate da un presunto infortunio. La questione è complessa, tecnica, e del tutto estranea al contesto del Roland Garros.

Il 21enne spagnolo non ha nascosto il suo disappunto. Spiazzato, ha risposto con tono infastidito: “Beh, onestamente, quello che mi hai appena detto… è come se mi parlassi in cinese. Non ho idea di cosa tu stia parlando, quindi non so se sia una cosa buona o meno. Sinceramente, non ne ho mai sentito parlare in vita mia, quindi non posso rispondere. Mi dispiace. Grazie”. Una risposta secca, che ha chiuso il discorso e sottolineato come Alcaraz non intenda farsi trascinare in dinamiche che non lo coinvolgono. Il messaggio è chiaro: lo spagnolo vuole parlare solo di tennis, concentrarsi sulla difesa del titolo e sul possibile incrocio con Sinner. Il resto, almeno per ora, può attendere.