Un uomo di calcio, che chi lo conosce bene lo descrive come uno che vive al fianco della squadra: il Milan accoglie Igli Tare, che magari non sarà la panacea di tutti i mali, ma che dona nuova speranza ai tifosi rossoneri. Orfani in questa annata di una figura realmente vicina alla squadra e che si prendesse la responsabilità di acquisti, cessioni e risultati della squadra e sballottati fra le dichiarazioni di dirigenti posti in altri ruoli. Ora andrà capito se in seno al club si riuscirà ad avere una chiara gerarchia e divisione dei compiti, ma l’esperienza di Tare alla Lazio depone a favore della scelta fatta per ripartire dopo una annata disastrosa.
Dall’estate del 2008 al 30 giugno 2023, nella Capitale ha portato tanti giocatori poi rivelatisi rinforzi azzeccati.

Facile fare il nome di Ciro Immobile, divenuto bomber, bandiera e capitano biancoceleste, arrivato per soli 9 milioni dal Siviglia. Poi c’è Miro Klose, preso a parametro zero dal Bayern Monaco. Tanti ricordano Sergej Milinkovic-Savic, preso dal Genk per 12 milioni ed impostosi come uno dei migliori interpreti del ruolo in tutta la Serie A fino a che è rimasto in Italia.
Federico Marchetti arrivò per 5 milioni dal Cagliari per 5 milioni di euro, In difesa è stato lui a portare Alessio Romagnoli, Stefan DeVrij arrivati rispettivamente a zero e per 7 milioni. C’è poi il colpaccio Luis Alberto: 4 milioni per prenderlo dal Liverpool, in Italia ha dato il meglio. Il Prefeta Hernanes è arrivato dal San Paolo per 13 milioni. Come non citare poi Mattia Zaccagni e Felipe Anderson, con quest’ultimo che ha rappresentato anche un grande affare economico: arrivato dal Santos per 7 milioni di euro, è stato venduto per 38 milioni al West Ham nel 2018, per poi rientrare per soli 3 milioni.






