Tra qualche ora, Jannik Sinner sarà atteso all’esordio nel Roland Garros, pronto ad affrontare il suo primo avversario, il francese Arthur Rinderknech, in quella che si annuncia come una sfida tutt’altro che semplice anche per il numero uno del mondo.
Dopo l’ottimo rientro agli Internazionali d’Italia, culminato con la finale persa contro Carlos Alcaraz, il tennista azzurro cerca ora conferme sulla terra rossa più prestigiosa del circuito. La preparazione è stata meticolosa, l’obiettivo è chiaro: provare a conquistare anche Parigi dopo il trionfo in Australia. Ma mentre Sinner si concentra sul tennis, fuori dal campo si è riaccesa l’ennesima polemica.
Non bastavano le critiche incassate nei mesi scorsi per la questione clostebol, che lo ha costretto a uno stop di tre mesi. Non bastava neppure l’indignazione sollevata dalla sua scelta di risiedere a Montecarlo, criticata da molti nonostante sia condivisa da quasi tutti i top player. Ora, contro di lui, si è nuovamente scagliato Corrado Augias, firma storica del giornalismo italiano, già autore di un controverso articolo su Repubblica in cui definiva Sinner un “italiano riluttante”.
Augias torna alla carica: “Sinner? Non si rifiuta un invito del Presidente”
Augias, in una recente intervista al quotidiano altoatesino Dolomiten, è tornato sull’argomento con toni ancora più accesi e di certo non concilianti. Dopo aver ribadito che – Sinner è un grande sportivo, ma dovrebbe pagare le tasse in Italia o in Alto Adige – ha raccontato di come, lui stesso, si premuri di versare ogni centesimo al fisco. Io godo di una certa fama, certo non come lui, ma dico al mio commercialista: ‘regola tutto, non posso permettermi irregolarità neppure minime’. Parole che paiono voler mettere sotto accusa la scelta del tennista di vivere a Montecarlo, comune a moltissimi colleghi, italiani e non.
Non solo. Augias ha anche riesumato la questione del mancato incontro con il Presidente Sergio Mattarella, a cui Sinner non aveva potuto rispondere dopo l’Australian Open per la necessità di recuperare le forze: “non si rifiuta mai un invito del Capo dello Stato, neanche se si è in sedia a rotelle”. Una frase che ha suscitato clamore per la sua durezza e per il tono perentorio. Infine, il novantenne ha deciso di mettersi contro un popolo intero, accusando i sudtirolesi di “non sentirsi parte della Repubblica italiana”. Una nuova bordata che arriva alla vigilia dell’ennesima sfida importante per Jannik Sinner, che, come al solito, ha preferito non replicare ma rispondere sul campo.
