Marc Marquez alla fine lo ha ammesso, la sua affermazione è devastante, i tifosi tremano per quel perciolo in agguato.
A volte basta una curva sbagliata, una decisione presa d’istinto, una sensazione da gestire meglio per trasformare una gara in un incubo. E quello che è accaduto nelle ultime ore ha gettato nel panico i tifosi di Marc Marquez, che stanno iniziando a porsi domande serie.

Non è solo una questione di risultati o di podi mancati: qui c’è in gioco qualcosa di più profondo, quasi mentale. E le parole dello stesso Marquez, rilasciate a caldo dopo il Gran Premio di Silverstone, suonano come un campanello d’allarme che non si può ignorare.
Il vero pericolo per Marquez
Durante un’intervista concessa a Sky Sport MotoGP, il pilota spagnolo si è lasciato andare a un’ammissione che ha spiazzato tutti. Niente scuse, nessuna strategia comunicativa per salvare la faccia. Solo una dichiarazione onesta, quasi brutale: “Ho sbagliato di nuovo, e sono stato fortunato. Qualcuno oggi ha salvato sia me che mio fratello Alex”. Parole forti, che pesano come macigni, soprattutto per chi conosce il carattere combattivo di Marquez e sa quanto gli costi ammettere una debolezza.

Il momento è delicato. Dopo un avvio di stagione in cui sembrava finalmente poter tornare ad alti livelli, Marquez si è ritrovato immerso in una spirale di errori e rischi evitabili. A Silverstone, ad esempio, la bandiera rossa gli ha dato una seconda chance. Una fortuna, certo, ma anche un avvertimento. Perché nella seconda partenza, quando avrebbe potuto rimettersi in carreggiata, è andato largo in curva 9 e ha perso tutto. E non è finita lì. Ha forzato per recuperare, ha spinto al limite le gomme e alla fine ha pagato caro, come già successo in altre occasioni.
Non è facile, per uno come lui, accettare questa fase di transizione. Però, senza ombra di dubbio, serve una gestione diversa delle emozioni in gara. Marquez lo sa, e infatti ha sottolineato: “Bisogna controllare quella sensazione”. Il riferimento è a quella foga che ti spinge a esagerare, anche quando il passo è buono e basterebbe gestire. È come se il suo istinto da guerriero non riuscisse a rallentare nemmeno per un secondo. E in MotoGP, a certi livelli, ogni sbavatura può costare cara.
Per i tifosi è un momento difficile da digerire. Vedere un campione come Marc così autocritico, quasi in balia di se stesso, non è qualcosa a cui si è abituati. Però forse è proprio questo il segnale di cui aveva bisogno. La consapevolezza che per lottare per il titolo non basteranno talento e coraggio. Servirà lucidità. E tempo.