Ousmane Dembelé, attaccante del PSG ha parlato così nella conferenza pre Finale di Champions League. Ecco le sue parole: “Come ho detto più volte, sono molto orgoglioso di essere arrivato in finale. Abbiamo lavorato sodo, non è stato sempre facile: non siamo partiti bene, ma abbiamo fatto la differenza nella seconda parte dell’annata. Essere qui è eccezionale, è un momento di grande gioia”.
Puoi vincere il Pallone d’Oro: “Sono ripetitivo, l’importante sono i trofei di squadra che potrei vincere e non su quelli individuali. Ovviamente ci penso, ma attraverso i risultati di squadra”.
Qui a Monaco sei stato espulso, cosa è cambiato da novembre: “Non fu una passeggiata, ma fa parte del calcio. È stato un momento difficile a livello personale, ma sono riuscito a trovare un alto livello e lo stesso ha fatto la squadra. Sono contento del percorso fatto, soprattutto da gennaio in poi: c’è stato un cambio di mentalità”.
Si è parlato molto della gestione delle emozioni, cosa stai facendo per restare sereno: “Bisogna restare freddi, chiaramente c’è tanto entusiasmo e noi siamo entusiasti, però bisogna rimanere tranquilli, seri, sereni, anche se col sorriso stampato in viso. Dovremo gestire le emozioni, sarà una chiave della partita“.
Giocherai contro Pavard e Thuram.
“Sono molto contento di ritrovarli in Champions, hanno disputato un’ottima stagione. Pavard è molto intelligente, difficile da superare: spero di batterlo, ma sono contento di trovarlo da avversario in in finale di Champions League“.
Cosa rende l’Inter speciale: “È una grandissima squadra, che merita ampiamente la finale. Giocano insieme da 4-5 anni, sono molto fisici e sanno sia difendere sia attaccare. Sanno gestire il possesso palla, sanno mettere in difficoltà gli avversari. Dovremo essere concentrati dal primo all’ultimo minuto, altrimenti possono farci male“.
Hai disputato altri finali: “Sì, nel 2018 con la Francia è andata bene, poi meno bene. Ora mi gioco un sogno, non vedo l’ora“.
Cosa pensi di Kvaratskhelia: “È un giocatore fantastico, si è ambientato bene: non credo sia così difficile, inoltre ha tanto talento e lavora tanto, capisce subito cosa gli viene chiesto. È stato accolto a braccia aperte a Parigi“.
Dopo l’addio di Mbappé pensi sia stato più facile per te rendere: “No, me lo chiedete spesso: non so cosa sarebbe successo se Kylian fosse rimasto. Lui aveva un sogno, di giocare nel Real Madrid: lui è andato, ma il PSG va avanti. C’è un prima, un durante e un dopo Mbappè: ora ci concentriamo su cosa fare“.
Quanto ha inciso Luis Enrique: “Mi ha chiarito subito di voler puntare su di me come centravanti, è un ruolo dove ho possibilità di spostarmi e che mi piace: si tratta di creare incertezza per gli avversari. A volte ti metti oltre la linea difensiva, a volte dietro, cerchi di farla impazzire e mi piace molto“.

Così Marquinhos
Marquinhos, difensore del PSG ha parlato così nella conferenza pre Finale di Champions League. Ecco le sue parole:
Hai già affrontato una finale di Champions, come stai gestendo le emozioni e quanto è importante il tecnico: “Ha un ruolo molto importante, sin dall’inizio ha lavorato soprattutto sulla parte mentale. Si tratta di gestire le emozioni della partita durante i novanta minuti. È una cosa fondamentale per ottenere i risultati che vogliamo. Sin dal suo arrivo ha lavorato molto su questo aspetto: quando si guarda la nostra stagione, anche nei suoi momenti difficili, siamo sempre stati in grado di ribaltare le partite, anche grazie all’impatto avuto da Luis Enrique con il club. Ci ha preparato al meglio per la finale di domani sera e siamo pronti per qualsiasi cosa dovesse fare l’Inter. Vogliamo portare la coppa a casa, è il trofeo che ci manca“.
Quanto è importante Dembélé: “È fondamentale, è un leader. Non c’entra solo il suo rendimento offensivo, ma anche il suo modo di stare in campo. Voi lo vedete solo in partita, io anche in allenamento: sono contento di giocare con un compagno intelligente, che sappia manipolare gli spazi. Lui è molto difficile da marcare, lo vogliamo sfruttare al meglio, ma non dipende solo da lui. Si tratta di uno sforzo collettivo: dobbiamo giocare come squadra, per vincere la partita“.
È il miglior PSG in cui hai giocato? O il più divertente: “Ormai sono un veterano, si prova a fare paragoni. Posso dire che ci piace giocare insieme, ci divertiamo e sappiamo come farlo: ci capiamo sia dentro sia fuori campo. Questo incide sui risultati. Io adoro questa squadra, adoro tutto quello che facciamo in campo e anche fuori“.
La vigilia può sembrare infinita. Il programma di stasera: “È un po’ diverso rispetto all’ultima finale, anche a livello ambientale: giocammo a porte chiuse, senza pubblico. A livello personale so che ci sono cose che mi aiutano, ma non ci sono segreti: bisogna alimentarsi bene, idratarsi bene, curarsi bene prima di andare a letto per essere al massimo. Sarò a disposizione dei miei compagni di squadra se servirà dire qualcosa, sappiamo tutti cosa bisogna fare. Non vogliamo caricare di troppa responsabilità gli elementi più giovani, va trovato il giusto equilibrio. Non si tratta di avere troppa motivazione: questo può essere un problema, ma siamo tutti motivati e l’allenatore ci ha preparato per una finale di Champions. Ormai manca poco“.
Pensi che il PSG sia cambiato, ci sia meno pressione negativa: “Sì, credo che la società abbia capito come gestire e come approcciare queste partite. Sappiamo dove investire, cosa bisogna fare. Abbiamo nuove strutture, abbiamo cambiato allenamentI: siamo veramente al top per poter disputare la finale. Abbiamo un allenatore eccezionale, che ci ha assicurato che siamo in grado di giocare una finale di Champions, anche se abbiamo un gruppo molto giovane. Credo sia un misto di vari fattori, che hanno fatto sì che potessimo arrivare a questo momento“.
Cosa cambierà giocare contro due attaccanti centrali: “Abbiamo già lavorato su questo, abbiamo analizzato gli avversari e siamo pronti per qualsiasi evenienza, anche a livello difensivo. È un modulo diverso da quelli a cui siamo abituati, ma siamo cresciuti tanto e Luis Enrique ci ha fatto lavorare su diversi moduli che possono proporre gli avversari. Bisogna sapersi adattare, e abbiamo giocato contro questo modulo, magari non con la stessa qualità di Lautaro e Thuram. Bisogna cambiare qualcosa, senza ribaltare le cose. Conosciamo le nostre forze e cercheremo di giocare con le nostre armi. Noi abbiamo la nostra filosofia, l’Inter ha la sua e cercheremo di metterci a difficoltà a vicenda“.
L’Inter è l’avversario più pericoloso affrontato: “Abbiamo giocato contro avversari di altissimo valore, abbiamo affrontato tutto. Siamo pronti per questa partita: conosciamo la forza dell’Inter, credo che anche loro avranno analizzato le nostre qualità e il nostro gioco. Abbiamo tanti giocatori che possono creare dei problemi per gli avversari: vogliamo curare ogni dettaglio per essere pronti al 100%. Giocheremo con tutte le nostre forze, per far sì di mettere in campo tutte le nostre qualità. Vogliamo vincere questo trofeo: abbiamo lavorato con le unghie e con i denti per arrivare in finale, sarebbe la ciliegina sulla torta e sappiamo cosa bisogna fare per portare la coppa a Parigi“.