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Sinner-Alcaraz, bomba al Roland Garros: nessuno se l’aspettava

C’è chi parla di rinascita. Ma per Jannik Sinner è qualcosa di più: è una conferma, rumorosa, definitiva, maturata nella polvere del Roland Garros.

Dopo tre mesi di silenzio forzato per la squalifica concordata con la WADA a causa del Clostebol, il numero uno al mondo è tornato a far parlare la racchetta. Lo aveva già fatto a Roma, spingendosi fino alla finale contro Alcaraz in un match che ha avuto il sapore del passaggio di consegne tra presente e futuro. Ma è nel tempio della terra rossa che ha siglato l’autentica ripartenza: lucido, brillante, padrone del campo come nei giorni migliori. L’azzurro, che a inizio anno aveva già alzato l’Australian Open, si è scrollato di dosso le ombre e si è ripresentato al mondo con un tennis da primo della classe.

Jannik Sinner
Sinner-Alcaraz, bomba al Roland Garros: nessuno se l’aspettava – Sportitalia.it (screen Youtube)

Merito di un lavoro costante, della disciplina con cui ha affrontato lo stop, ma anche – e soprattutto – dell’equilibrio che lo circonda. Il sorriso che ha sfoggiato nei giorni scorsi, quando ha parlato del suo incontro con Papa Leone XIV, è il termometro perfetto del suo stato mentale. Sereno, centrato, protetto da una famiglia che raramente si espone ma che stavolta ha fatto eccezione, accompagnandolo in Vaticano. Piccoli segnali, grandi certezze. E sul campo, i risultati parlano per lui.

Sinner frena gli entusiasmi: “Io e Carlos dobbiamo ancora dimostrare tanto”

In tanti si affannano a cercare eredi dei mostri sacri. La domanda è ciclica: Sinner e Alcaraz sono i nuovi Big Three? L’azzurro, con l’onestà che lo contraddistingue, frena gli entusiasmi per Tnt Sports: “Non penso che si possa ancora paragonare me e Carlos a Rafa, Roger, Novak. Penso che siamo ancora troppo giovani… Abbiamo giocato solo un paio di stagioni ad altissimo livello e dobbiamo ancora dimostrare tutto.” Un bagno d’umiltà che fa rima con consapevolezza. Nessuna fretta, nessuna autoproclamazione. Solo lavoro, concentrazione e la voglia di guadagnarsi ogni centimetro di gloria.

Alcaraz e Sinner
Sinner frena gli entusiasmi: “Io e Carlos dobbiamo ancora dimostrare tanto” – Sportitalia.it (Screen Youtube)

Il paragone è inevitabile ma forse ingiusto. Federer, Nadal e Djokovic hanno scolpito un’epoca con cifre leggendarie e longevità fuori scala. Sinner e Alcaraz brillano nel loro tempo, tracciando una nuova geografia tennistica fatta di velocità, potenza e intelligenza tattica. Ma il rispetto per i predecessori è totale. “Abbiamo ancora tutto da dimostrare”, dice Sinner. In fondo, è questa la differenza tra chi si accontenta di essere una promessa e chi lavora per diventare leggenda. Sinner ha già scelto la sua strada. E se il futuro gli appartiene, sarà il campo – come sempre – a decretarne la grandezza. Con il sorriso di chi, pur incontrando i Papi, non dimentica mai di restare un ragazzo con la racchetta in mano.

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