Jannik Sinner scuote il Roland Garros: è paura in campo. L’altoatesino fa trattenere il fiato a tutti, tifosi increduli.
C’è qualcosa che non si spiega solo con le statistiche. Si avverte nell’aria, nei silenzi dei colleghi, negli sguardi di chi lo incrocia nei corridoi prima di un match. Qualcosa che va oltre i numeri, oltre i punti ATP, oltre le classifiche.

Il Roland Garros di quest’anno ha una tensione particolare, un senso di attesa che sembra ruotare attorno a un unico nome. Nessuno lo dice apertamente, ma tutti lo sanno. E il punto è che questa volta non si tratta più solo di ammirazione per un talento giovane e in ascesa. È proprio paura.
Jannik Sinner: il Roland Garros col fiato sospeso
Perché oggi, ogni giocatore del circuito sa bene cosa vuol dire trovarsi di fronte Jannik Sinner. E lo ha detto chiaramente anche uno che di campioni ne ha allenati parecchi: Patrick Mouratoglou. Il suo commento non è passato inosservato. Anzi, ha fatto il giro del mondo per la semplicità con cui ha raccontato un concetto che, sotto traccia, è condiviso da molti nel circuito: “Diversi tennisti possono battere Carlos Alcaraz; solo lo spagnolo è in grado di superare Jannik Sinner”.

Una frase pesantissima, se ci pensiamo. Perché ribalta completamente l’immaginario attuale del tennis mondiale. Fino a qualche tempo fa si parlava di una rivalità aperta, quasi alla pari, tra i due. Ora il quadro è cambiato. Jannik è diventato il metro di paragone, il punto più alto da raggiungere, quello che tutti temono e pochi riescono davvero a mettere in difficoltà. E non è solo una questione di talento. È la sua regolarità, la capacità con cui riesce a mantenere lo stesso livello di gioco partita dopo partita, senza cedimenti, senza cali. E questo, nel tennis moderno, fa la differenza più di ogni altra cosa.
Alcaraz, per quanto spettacolare, continua a vivere di alti e bassi. Quando è in forma è travolgente, ma non sempre riesce a tenere quella concentrazione mentale che serve per dominare su ogni superficie e in ogni torneo. Sinner invece, silenzioso, metodico, ha costruito una macchina perfetta. Non ha bisogno di show, non cerca l’applauso facile. Va in campo, fa quello che sa fare e lo fa sempre, con una lucidità che mette pressione a chiunque si trovi dall’altra parte della rete.
Il Roland Garros 2025 rischia di diventare il torneo della consacrazione definitiva. Ogni turno che supera, Sinner sembra più solido, più sicuro, più distante dagli altri. E infatti, senza ombra di dubbio, la sensazione è che oggi sia lui l’uomo da battere. Ma chi può davvero farlo? Per ora, forse solo uno. E anche lui, a quanto pare, non è così sicuro di riuscirci.






