Ci sono figure nello sport che non hanno mai avuto bisogno di riflettori per lasciare un segno. Se ne va una vera gloria dello sport italiano: è una tragica notizia.
Persone che non hanno mai cercato la ribalta, ma l’hanno conquistata con decenni di dedizione, silenzioso impegno e una passione che ha attraversato generazioni. Uomini e donne che hanno costruito il tessuto invisibile su cui si è poggiato il successo di tanti, che hanno fatto crescere giovani atleti, dato disciplina e valori, senza mai chiedere nulla in cambio se non rispetto per lo sport.

In una regione dove spesso il talento si misura con la voglia di resistere, c’è stato un maestro. Uno di quelli che si guadagnano il titolo non in aula, ma sul campo. Che insegnano il valore della sconfitta, della fatica, della squadra. Un nome noto a chi ha respirato quell’ambiente, a chi ha vissuto per una palla a spicchi, per un parquet, per una lavagnetta tattica impolverata. Un nome che ora si spegne, ma che resta inciso nella memoria di chi, grazie a lui, ha imparato ad amare lo sport.
Bari in lutto: morto Nello Milli
È morto Antimo (Nello) Milli, icona del basket barese e figura storica della pallacanestro pugliese. Docente di scienze motorie, ex giocatore e allenatore, Milli ha attraversato più di sessant’anni di sport, diventando un simbolo prima sul campo e poi in panchina. La sua carriera è costellata di riconoscimenti: aveva ricevuto la Stella al merito del Coni e, nel 2018, il Premio alla carriera conferito dal Coni regionale per la sua dedizione e per gli incarichi tecnici ricoperti con onore e competenza. Faceva parte della selezione preolimpica e aveva militato anche in Serie A.

A dare la notizia della sua scomparsa è stato anche il Sistema Basket Pordenone, squadra allenata da suo figlio Massimiliano Milli, che lo ha ricordato definendolo “un uomo di basket”, insignito dalla Fip come allenatore benemerito. Ma il cordoglio ha attraversato i confini regionali e si è riversato anche sui social, dove in tanti hanno lasciato un pensiero. “Uno dei più grandi protagonisti del basket barese e nazionale”, ha scritto un amico. E ancora, una ex allieva: “Il mio amato prof, il mio coach, colui che mi ha fatto amare il basket”. Milli non è stato solo un tecnico, ma un riferimento educativo, un formatore, un esempio. Il suo impatto, specie nel settore femminile, è stato profondo, coltivando squadre, atlete, generazioni. Ha saputo unire le due anime della pallacanestro: quella professionale e quella umana, fatta di valori e dedizione.