Per Jannik Sinner un incontro inaspettato e un omaggio sorprendente: emozione pura tra sport e destino, tifosi senza parole.
Ci sono momenti che sfuggono alla logica del calendario, che non seguono i ritmi del circuito o le luci dei riflettori. Momenti che accadono così, per caso, eppure sembrano scritti da tempo, come se il destino si fosse preso la briga di organizzarli in silenzio.

Jannik Sinner ne ha vissuto uno di recente, ed è stato qualcosa di più di un semplice scambio di saluti. Perché quando due simboli dello sport italiano si incrociano, anche solo per un attimo, il significato va ben oltre il gesto.
Jannik Sinner un omaggio senza eguali
La scena è di quelle che non ti aspetti. Non in campo, non in un evento ufficiale, ma in un luogo di passaggio, dove solitamente le vite scorrono parallele, senza mai sfiorarsi. Invece è proprio lì, in un ascensore, che Jannik Sinner ha incontrato uno dei miti assoluti del calcio italiano: Roberto Baggio. E non è stato un incontro qualsiasi. A raccontarlo è stato proprio il Divin Codino, con il tono calmo e genuino che lo ha sempre contraddistinto, anche nei momenti più intensi della sua carriera.
“L’incontro è stato strano,” ha detto Baggio. “Avevo avuto una videochiamata con il suo allenatore, che era stato a casa mia durante il periodo di stop di Sinner. Ci eravamo detti che ci saremmo visti per una grigliata insieme. Poi ci siamo incrociati a Roma. Sinner era appena uscito da un’udienza con il Papa, accompagnato dalla madre e dal padre, ed è entrato in ascensore proprio mentre stavo salendo anch’io.” Una coincidenza che ha il sapore delle storie da raccontare, quelle che si tramandano con il sorriso e un pizzico di incredulità.

Ma non è finita lì. Perché oltre all’incontro, c’è stato anche un gesto che ha toccato i tifosi più di ogni vittoria. Baggio ha rivelato che il primo post pubblicato sul suo profilo Instagram — gestito dalla figlia Valentina — è stato proprio un omaggio a Jannik Sinner. Un tributo spontaneo, sentito, carico di rispetto. Non è una cosa da poco, soprattutto se arriva da un campione che ha sempre vissuto lo sport con pudore, lontano dai clamori e dai like facili. Eppure, proprio per questo, il gesto ha colpito nel segno.
Senza ombra di dubbio, Sinner ha toccato corde profonde non solo tra i suoi coetanei o gli appassionati di tennis, ma anche tra chi ha scritto la storia dello sport italiano prima di lui. Baggio lo ha riconosciuto con l’intuito di chi sa leggere l’anima degli atleti, e ha voluto farlo pubblicamente, senza filtri. Più che un passaggio di testimone simbolico è un abbraccio, lo sport che è mosso da uno stesso spirito, forse, ma anche un messaggio potente: quando il talento si accompagna all’umiltà, il rispetto arriva da ogni direzione.
Per i tifosi è stato un momento da brividi, di quelli che ti fanno amare lo sport ancora di più. Perché in quell’ascensore, tra piani e silenzi, è successo qualcosa che va oltre la cronaca. È stato un incontro tra generazioni, tra valori, tra storie diverse ma profondamente italiane. E Jannik, con la sua solita semplicità, ha saputo accoglierlo nel modo migliore: con un sorriso e quel silenzio rispettoso che dice tutto, anche senza dire una parola.






