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Pazienza finita, Ducati-Bagnaia: la corda si è spezzata

Pecco Bagnaia e la Ducati vivono una stagione complicata, i risultati non arrivano come il feeling con la nuova moto.

Il campione italiano si trova davanti a un bivio, e non è più possibile nascondere ciò che fino a qualche settimana fa si provava a minimizzare con toni diplomatici e risposte prudenti. Il 2024 di Pecco Bagnaia non sta andando come ci si aspettava.

Bagnaia sulla Ducati
Pecco Bagnaia e la Ducati, pazienza finita (Foto IG @pecco63 – sportitalia.it)

Le sei cadute accumulate dall’inizio della stagione sono lì, sotto gli occhi di tutti, e raccontano molto più di quanto lo stesso pilota o il box Ducati avrebbero voluto ammettere. Il legame con la nuova moto si è rivelato più fragile del previsto, e i segnali di frustrazione, ormai, sono diventati impossibili da ignorare.

Ducati pazienza finita, le conseguenze

Quello che doveva essere l’anno della consacrazione definitiva si sta trasformando in un cammino pieno di ostacoli. La moto, evoluzione di un progetto già vincente, sembra non restituire più al pilota torinese le sensazioni che conosceva a memoria. Ogni fine settimana è un rebus da decifrare, ogni curva una scommessa. Bagnaia si è trovato spesso a inseguire, a rincorrere il set-up ideale, senza mai trovare quel bilanciamento che lo aveva reso dominante nelle stagioni precedenti.

Però il vero nodo della questione sta emergendo adesso, a metà campionato, ed è un nodo anche politico, oltre che tecnico. Perché se da una parte c’è un pilota che si sente tradito da una moto che fatica a gestire, dall’altra c’è un team che inizia a chiedersi se il problema sia davvero tutto lì. E a complicare ulteriormente il quadro ci ha pensato l’arrivo di Marc Marquez, nuovo compagno di squadra e rivale di sempre, che ha scelto di affrontare le difficoltà in modo diametralmente opposto.

Ducati e Bagnaia che succede
La Ducati non può più aspettare Pecco Bagnaia (Foto IG @pecco63 – sportitalia.it)

Marquez, infatti, non ha mai puntato il dito. Quando le cose non vanno, si prende la colpa. Parla di errori suoi, di stile di guida da adattare, di necessità di capire la moto, non di cambiarla. È un atteggiamento che non passa inosservato dentro al paddock, soprattutto alla luce di quanto sta facendo in pista. Non ha ancora vinto, certo, ma ha mostrato una costanza e una lucidità che hanno colpito anche gli scettici. E questo inevitabilmente mette pressione a Bagnaia, che invece continua a chiedere modifiche, supporto, soluzioni esterne a un problema che, forse, ha anche radici più profonde.

Senza ombra di dubbio, la Ducati si trova in una posizione scomoda. Deve gestire un campione che ora appare smarrito, insofferente, meno lucido nelle scelte. E allo stesso tempo ha in squadra uno come Marquez, che sembra pronto a prendersi la scena. La pazienza, in queste situazioni, ha sempre un limite. E se da Borgo Panigale arrivano segnali di malcontento, non è più solo una questione di risultati, ma di atteggiamento generale.

Il rischio, concreto, è che il rapporto tra Bagnaia e la Ducati entri in una fase di logoramento. Le parole pesano, soprattutto quando si inizia a percepire una frattura nel dialogo tecnico. E quando si rompe la fiducia, poi diventa tutto più difficile. Pecco ha ancora tempo per rimettere in piedi la stagione, ma serve un cambio di passo. Serve, soprattutto, che torni ad assumersi le sue responsabilità, a ritrovare quella leadership silenziosa che lo aveva reso campione del mondo. Altrimenti, la Ducati potrebbe davvero iniziare a guardarsi intorno. E a quel punto, il futuro non sarebbe più scritto.

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