Nel mondo della Formula 1, ci sono nomi che non smettono di essere pietre di paragone anche a decenni di distanza. Uno su tutti: Michael Schumacher.
Sette titoli mondiali, cinque dei quali conquistati consecutivamente con la Ferrari tra il 2000 e il 2004. Una striscia leggendaria che nessuno, fino a oggi, è riuscito a eguagliare. Neppure Lewis Hamilton, che pure ha pareggiato il totale dei mondiali vinti ma non è riuscito a replicarne il dominio in serie, e oggi fatica ad adattarsi alla sua prima stagione in rosso. Nel 2025, quel primato diventa improvvisamente attuale: Max Verstappen, il dominatore delle ultime stagioni, ha la concreta possibilità di infilare il suo quinto titolo consecutivo. Un’impresa che lo proietterebbe nella ristretta élite dei fuoriclasse capaci di riscrivere i libri di storia. Eppure, anche in questo scenario ipotetico, il nome di Schumacher resta il riferimento assoluto. Perché il suo dominio non fu solo statistico, ma anche culturale: trasformò una scuderia, costruì un impero, impose un metodo.

Oggi la Formula 1 è cambiata, più veloce, tecnologica, social. Ma la figura di Michael Schumacher continua a incombere. Anche perché, nel frattempo, chi avrebbe potuto insidiare la sua eredità – Hamilton – vive un momento complicato, lontano dai vertici e immerso in una fase di ricostruzione con la Ferrari. Così, anche Verstappen vede sempre più lontana la possibilità di eguagliare il record del Kaiser, soprattutto dopo che la manovra su Russel ha compromesso – e non poco – il Gp di Spagna.
Per Verstappen si mette male, Ralf Schumacher: “Nessuna garanzia che rimanga”
E proprio in questo contesto – in cui i giganti del passato restano ancora presenti – si inserisce il commento di Ralf Schumacher, fratello minore di Michael ed ex pilota. Nel podcast Backstage Pit Lane, l’analista tedesco ha lanciato una riflessione tutt’altro che banale: il futuro di Max Verstappen in Red Bull non è così scontato come potrebbe sembrare. Se Max vuole andarsene, non si può fermare un pilota. È così che funziona – ha dichiarato Ralf Schumacher, lasciando intendere che la permanenza dell’olandese nella scuderia campione del mondo non è garantita a lungo termine.

Secondo lo stesso Schumacher, molto dipenderà dalla competitività della vettura: “Max Verstappen dovrebbe rimanere, ma ovviamente vuole anche una macchina che funzioni”. E se quel “pacchetto” tecnico non sarà all’altezza delle ambizioni del campione, le valutazioni potrebbero cambiare: “Non è garantito al momento”, ha ammesso l’ex pilota. Una riflessione che apre scenari interessanti anche sul piano temporale. Perché, come ha sottolineato Schumacher, “non deve decidere ora”, ma può prendersi il tempo necessario per valutare: “Può anche aspettare fino alla pausa estiva o valutare il da farsi dopo la pausa”.