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Italia, l’indispensabile per i tre punti. Il ciclo di Spalletti si chiude nel silenzio del Mapei Stadium

Il congedo di Spalletti è arrivato dopo l’ennesima prestazione opaca dell’Italia. Gli azzurri hanno ottenuto i tre punti, segnando due reti (una per tempo), ma dopo aver concesso davvero troppo ad una nazionale modesta come la Moldova.

Il ciclo di Luciano Spalletti si chiude con un acuto, ma tanto silenzio al Mapei Stadium. Il teatro della contesa di ieri sera ha racchiuso una catena episodica molto chiara: la disaffezione del pubblico nei confronti di un’Italia che deve tornare a brillare a partire da settembre. La qualificazione ai Mondiali (anche tentando la strada dei playoff) è alla portata, ma serve un duro lavoro e un grande bagno di umiltà di tutto il collettivo.

Le parole di Spelletti alla Rai

“Abbiamo fatto fatica anche stasera, però ci sono troppe componenti… – ha detto a Rai Sport -. Abbiamo confermato quello che si era già visto, ho trovato un gruppo affaticato per questo finale di stagione. Andando a cercare qualcuno che stava meglio fisicamente potevamo avere altre risposte. Erano logori per il campionato. In questo momento qui era la cosa più difficile andare a giocare contro la Norvegia a Oslo, ma questa è la sorte imposta dal sorteggio”.

C’è responsabilità dei giocatori?
“Quando uno fa il ct non può avere alibi perché i giocatori li sceglie lui. Io ero convinto che potessero darmi qualcosa, e in un certo senso me l’hanno dato. C’è stato un carico addizionale di fatica”.

Che Nazionale lasci al tuo successore?
“Uno prende e fa quello che gli pare, poi c’è da vedere chi verrà scelto. Non lasciamo un grandissimo entusiasmo, anche se oggi il pubblico si è sentito. L’allenatore e i giocatori devono fare la differenza, purtroppo io non l’ho fatta”.

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