Home » Tennis » Alcaraz finisce nei guai, che batosta: colpa di Sinner

Alcaraz finisce nei guai, che batosta: colpa di Sinner

Carlos Alcaraz vince il Roland Garros dopo una finale leggendaria, ma subito dopo arriva una sorpresa amara e inaspettata.

È il tennista più giovane a conquistare tre Slam su tre superfici diverse, un predestinato che gioca con l’intensità di chi ha fame e la leggerezza di chi sembra nato per stare su quel palcoscenico. Carlos Alcaraz, a soli 21 anni, ha dimostrato al mondo di essere molto più di una promessa.

Alcaraz beffa Sinner
Per Alcaraz la beffa dopo la finale del Roland Garros (Foto IG @carlitosalcarazz – sportitalia.it)

Il Roland Garros 2025 è stato suo, e in che modo. Una finale da brividi contro Jannik Sinner, cinque set di tennis purissimo, ribaltamenti continui e colpi impossibili. Alla fine, ha vinto lui, il murciano, con quella solita espressione da ragazzino che sembra divertirsi anche mentre scrive la storia.

Alcaraz i guai dopo la finale

Però, come spesso accade nello sport e nella vita, alle emozioni più alte può seguire una doccia gelata. Non parliamo di infortuni o polemiche, ma di una questione che con la racchetta ha poco a che vedere. Eppure, è terribilmente concreta. Sì, perché se da un lato Alcaraz ha alzato al cielo il trofeo più prestigioso sulla terra rossa, dall’altro ha dovuto subito fare i conti con una realtà meno poetica: il fisco.

Infatti, secondo quanto riportato da El Economista, il tennista spagnolo dovrà versare una somma piuttosto pesante all’erario iberico. Dei 2.550.000 euro incassati come montepremi per la vittoria al Roland Garros, quasi la metà finiranno dritti nelle casse del Tesoro. Nello specifico, si parla di circa 1.181.936 euro di imposta sul reddito delle persone fisiche.

Alcaraz fisco batosta
Batosta del fisco per Alcaraz (Foto IG @carlitosalcarazz – sportitalia.it)

Praticamente il 46% di quanto guadagnato a Parigi. Una cifra che fa impressione, soprattutto se si pensa che dietro ogni punto, ogni scambio, ogni maratona in campo, c’è uno sforzo enorme. Ma la legge è chiara, e in Spagna non fa sconti nemmeno ai suoi eroi.

A rendere la beffa ancora più amara c’è poi il confronto inevitabile con l’avversario sconfitto in finale. Jannik Sinner, attuale numero uno del mondo, ha la residenza a Montecarlo. Una scelta di vita, certo, ma anche una strategia fiscale. In questo modo, il campione altoatesino può trattenere la quasi totalità del montepremi ricevuto, senza dover versare cifre simili in tasse. Non è un segreto, né una novità nel mondo del tennis. Montecarlo è da sempre un rifugio per tanti atleti, non solo per il clima o il mare, ma anche per le sue agevolazioni fiscali.

Alcaraz, invece, ha scelto di restare in Spagna, vicino alle sue radici, anche a costo di pagare caro quel legame. Una fedeltà che, va detto, merita rispetto. Però, la differenza di trattamento tra lui e Sinner non può passare inosservata. Lo sport è fatto anche di numeri, e quelli fuori dal campo contano eccome. Carlos ha vinto la battaglia sul rosso, ma appena sceso dal podio, si è trovato di fronte a un avversario ben più spietato: il fisco. E questa, per quanto amara, è una realtà con cui anche un campione deve fare i conti.

Change privacy settings
×