Home » Altri sport » Allarme Jacobs, è un vero incubo: fiato sospeso

Allarme Jacobs, è un vero incubo: fiato sospeso

Allarme Marcell Jacobs: a Turku che fa tremare le certezze. E’ un autentico incubo, i tifosi sono increduli.

Il campione olimpico sembra lontano anni luce da quei ritmi che avevano fatto innamorare l’Italia: eppure, chi si aspettava un turbine di energie si è invece trovato di fronte a qualcosa di ben diverso.

Allarme per Marcell Jacobs
Un vero e proprio allarme scatta per Jacobs,(Foto IG @crazylongjumper – sportitalia.it)

A Turku, tra i riflettori del World Continental Tour, Marcell Jacobs ha firmato un’esibizione che ha acceso non poche luci rosse. Un debutto condito da tempi ben al di sopra delle aspettative, crono che suonano quasi come un campanello d’allarme per chi, fino a pochi mesi fa, lo vedeva dominare la scena mondiale.

Marcell Jacobs: cosa accade veramente

Nella prima batteria, Jacobs ha messo insieme un 10”30, sufficiente giusto per strappare l’ultimo biglietto per la finale con il secondo tempo utile in ripescaggio. Un tempo che, seppur non drammatico, ha subito innescato una spirale di interrogativi. Ancora più preoccupante è stato il responso della finale: 10”44 con vento favorevole di 1,0 m/s, l’azzurro è arrivato ultimo, staccato da avversari molti più rapidi e intensi. Un risultato che stride con i 9”92 dello scorso anno e con il titolo europeo difeso con orgoglio.

Jacobs parte discretamente, con una reazione ai blocchi da 0,100, perfetta: ma quando serve spingere, le gambe non hanno risposto. È come se il motore si fosse spento a metà percorso, lasciandolo scivolare dietro il resto del gruppo. Una caduta di ritmo inspiegabile, che ha acceso immediatamente una luce d’allarme. Se prima era una questione di rodaggio, oggi è chiaro che non basta più. Gli avversari spingono, i tempi si stringono, e Jacobs può meno.

Jacobs mondiali a rischio
Cosa succede a jacobs (Foto IG @crazylongjumper – sportitalia.it)

Senza ombra di dubbio, non si può cancellare il parametro della condizione: dopo un lungo stop per un problema fisico accumulato in inverno, il lombardo ha lavorato duramente per recuperare. Ma proprio questo rende il risultato odierno più a sorpresa che previsto. Chi guardava a una partenza soft, magari intonata e piena di promesse, si è trovato a fare i conti con un atleta pagante un conto forse troppo grande al ritorno in pista .

Il futuro però non è una strada già tracciata. Jacobs avrà il suo riscatto già venerdì 20 giugno al Roma Sprint Festival, dove tornerà a sfidare chi ha condiviso la sua gloria olimpica: Lorenzo Patta e Fausto Desalu. Due nomi familiari, che potrebbero rappresentare uno stimolo forte per ritrovare smalto e sicurezza. Una sfida nella sua casa, allo Stadio dei Marmi, ma con la mente rivolta a un obiettivo ben più grande: il ritorno ai livelli che lo hanno consacrato tra i migliori al mondo.

Il problema è impietoso e la scritta “allarme” resta ben visibile sotto il logo Jacobs. Perché quando si indossa la maglia del miglior velocista italiano degli ultimi anni, ogni prestazione diventa auto-impegno. E adesso serve molto di più di una reazione: serve rinascere. Soprattutto perché il tempo a disposizione non è infinito, il 2025 richiede risposte concrete. E Turku ha appena lanciato la prima sfida. La palla – o meglio, il cronometro – è di nuovo nelle sue mani.

Change privacy settings
×