Ferrari, stagione altalenante e occhi già puntati sul futuro: spunta un nome che infiamma i pensieri di Vasseur.
Nel cuore del paddock, tra briefing tecnici e voci di mercato, c’è un fermento che non si riesce più a ignorare. Basta fare due passi nei box per percepirlo nell’aria. Perché sì, la stagione della Ferrari continua a vivere di fiammate e inciampi, di entusiasmi subito raffreddati da realtà spesso troppo dure.

Però, sotto la superficie, si muove qualcosa. E in casa Maranello si inizia già a ragionare su quello che verrà. Non è solo una questione di risultati. La Ferrari ha bisogno di un’anima forte, di figure capaci non solo di guidare una monoposto ma di ispirare una rinascita, dentro e fuori dalla pista.
Vasseur si esalta per il pilota
In questo contesto, le parole pronunciate da Frederic Vasseur non sono passate inosservate. C’è chi già è partito con le speculazioni, chi si sta lasciando suggestionare dall’idea affascinante a modo suo. Parole insomma che hanno acceso un faro su un nome che sembrava ormai destinato a un ruolo più defilato e che invece potrebbe tornare ad avere un peso reale nei progetti futuri della Rossa.
Il riferimento è a Robert Kubica, fresco vincitore della 24 Ore di Le Mans con la Ferrari 499P numero 83. Una vittoria che non solo ha dato lustro al Cavallino nel mondo dell’endurance, ma ha riacceso i riflettori su un pilota che, nonostante tutto, continua a sorprendere per determinazione, lucidità e capacità tecnica.

Vasseur, intervenuto ai microfoni di F1.com proprio dopo la tappa canadese, non ha nascosto la sua stima: “Ho un rapporto stretto con Robert, è stato con me un paio di anni all’Alfa Romeo e prima nella F3 di Formula Renault. Per me è un extraterrestre. Quello che sta facendo è straordinario e vincere a Le Mans in questa situazione ed essere il leader della macchina, guidare la squadra, è qualcosa che non riesco a immaginare”. Parole forti, che vanno oltre il semplice riconoscimento sportivo.
Infatti, il legame tra Vasseur e Kubica non è recente né superficiale. Si tratta di una stima costruita nel tempo, basata sulla condivisione di progetti e sulla fiducia reciproca. E ora che la Ferrari cerca nuove risorse, dentro e attorno alla squadra corse, l’idea di coinvolgere un profilo come quello di Kubica non appare poi così lontana. Magari non come pilota titolare, certo, ma come figura di riferimento, come mentore tecnico, come ponte tra l’esperienza e l’innovazione.
Senza ombra di dubbio, la stagione in corso ha mostrato tutti i limiti di una struttura che ha bisogno di essere rafforzata anche sul piano umano, non solo ingegneristico. E l’entusiasmo sincero con cui Vasseur ha parlato di Kubica lascia intendere che una riflessione più ampia sia già in corso.
Il futuro della Ferrari passa anche da qui. Da scelte che sappiano unire cuore e competenza, talento e visione. E chissà che, dopo il trionfo di Le Mans, proprio Robert Kubica non torni a vestire un ruolo chiave nel percorso di ricostruzione della Rossa.