Dure accuse volano in Formula Uno tra i due team. E il campione olandese Max Verstappen finisce al centro del fuoco incrociato.
Quest’anno, Max Verstappen sta facendo parlare di sé più per quello che accade di contorno alle sue prestazioni, piuttosto che per la sua indiscutibile abilità dietro la cloche di una monoposto. Non sempre, quest’anno, la RB-21 è stata all’altezza del più grande pilota attualmente in griglia che si è trovato a rincorrere McLaren e, a volte, perfino Ferrari e Mercedes…

In un paio di occasioni Max ha pure perso la calma, come nell’ormai celebre impatto con Russell – i giornalisti ne hanno parlato così tanto da farlo infuriare in conferenza stampa – che rischia di farlo addirittura squalificare, alla prossima infrazione del regolamento. Si parla pure di un possibile addio di Verstappen a Red Bull, anche se qui entriamo nel campo del fantamotorsport. E non è l’argomento odierno.
Oggi parleremo più che altro delle tensioni alzate tra Red Bull ed un team rivale, con cui la squadra non ha mai avuto un rapporto molto idilliaco. Al centro delle contestazioni, c’è proprio Max Verstappen stesso con il “boss” della scuderia avversaria che ha usato parole dure per descrivere quella che secondo lui è una “meschina” decisione.
Wolff, Red Bull non doveva protestare!
Secondo il numero uno di Mercedes, Toto Wolff che ha visto il suo pilota di punta George Russell portarsi finalmente a casa un gran premio davanti a McLaren con il primo posto in Canada, le proteste sull’ordine di arrivo messe in atto proprio da Red Bull, nel tentativo di far recuperare la posizione in cima alla classifica di Verstappen stesso, sono state fuori luogo.

Dopo la gara Red Bull avrebbe protestato. Secondo il team l’andatura di Russell durante l’entrata della safety car è stata volutamente irregolare per tentare di farsi colpire ancora da Verstappen e farlo squalificare, accusa respinta al mittente e non accolta dagli steward: “Onestamente, è stata una cosa veramente meschina e piccola e l’avevano già fatto a Miami. Ora hanno lanciato due proteste. Una l’hanno ritirata perché era ridicola. Se ne escono con delle clausole strane, quelle che loro chiamano clausole”, le parole del boss di Mercedes che è molto arrabbiato per questo.
Mercedes ha messo ben due piloti sui tre gradini del podio, tornando a respirare in una stagione che non sta andando proprio come previsto, anche se qualche acuto importante lo abbiamo visto eccome. E Wolff rimarca su questo punto: “Le gare si vincono o perdono in pista”, chiude ai microfoni della stampa newyorkese il manager del team tedesco.