Valentino Rossi fa ancora parlare di sé: tra nuove livree, sorprese e un episodio inaspettato con tanto di parolaccia scappata via.
Anche quando non è più in griglia, anche quando sembra appartato dietro le quinte, Valentino Rossi riesce sempre a farsi notare. E non è solo per quello che rappresenta, ma per quello che continua a costruire attorno a sé.

Perché il numero 46 non è mai stato solo un numero sulla carena: è diventato un simbolo, una firma, un modo di essere. E oggi, anche fuori dalla MotoGP come pilota, il Dottore resta uno dei personaggi più vivi e attivi nel mondo del motorsport. Lo dimostrano le continue iniziative del team VR46, le sue uscite pubbliche, la passione con cui segue i “suoi” ragazzi.
Valentino Rossi e l’episodio incriminato
Negli ultimi giorni il nome di Rossi è tornato al centro dell’attenzione per due motivi. Da una parte, la presentazione della nuova livrea del team VR46, ispirata all’album di Cesare Cremonini — un omaggio inaspettato alla musica italiana e a un’amicizia che va oltre i riflettori. Dall’altra, un retroscena raccontato con il sorriso da Marco Bezzecchi, che ha svelato un episodio tanto spontaneo quanto significativo. Un momento in cui Rossi, con la sua solita franchezza, ha detto le cose come stavano, senza filtri. E no, non si è risparmiato nemmeno una parolaccia.

Bezzecchi ha ricordato l’episodio in un’intervista recente, raccontando cosa accadde dopo un weekend da dimenticare a Le Mans. Una gara dove andò tutto storto: lui quattordicesimo, Morbidelli quindicesimo, Bagnaia sedicesimo. Una disfatta, praticamente. Nessuno si salvò, tutti doppiati, una di quelle giornate in cui sembra che niente funzioni. Ed è lì che Rossi, sempre coinvolto nel lavoro del team, è intervenuto. “Dopo quel gran premio siamo venuti al Mugello – racconta Bezzecchi – e lui ci ha detto chiaramente che non si aspettava un weekend così di m…”. Testuali parole, citate con affetto e un po’ di risate. Perché, come aggiunge lo stesso pilota, “ti dice le cose sempre con solarità, con il sorriso e per farti migliorare”.
È questo il punto. Anche quando deve tirare le orecchie, Valentino lo fa con l’ironia che lo contraddistingue, senza mai mettere pressione inutile, ma riuscendo comunque a farsi ascoltare. Perché quando parla lui, tutti si zittiscono. Non per paura, ma per rispetto. Ed è lo stesso Bezzecchi a sottolineare quanto sia speciale avere un rapporto così diretto con un maestro del calibro di Rossi. Dopo la gara di Silverstone, ad esempio, Valentino gli ha scritto un semplice messaggio: “Goduria pura”. Parole che, per chi vive di corse, contano più di mille analisi tecniche.
Il Dottore, insomma, è ancora lì. Non più in sella, è vero, però sempre al centro dell’azione. Con quel suo modo unico di esserci, che mescola competenza, leggerezza e una passione incrollabile. E sì, anche con qualche parolaccia ogni tanto. Ma detta col sorriso, che fa sempre la differenza.